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Sequestrata l’area di ‘Gasometro 3.0’

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I Vigili bloccano stand, palco e servizi igienici che non sarebbero a norma

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IL BLOCCO DELLA MANIFESTAZIONE – Sigilli da ieri pomeriggio alla manifestazione dell’estata romana al Gasometro inizialmente programmata fino al 15 settembre. A bloccare la manifestazione sono stati gli uomini dello SPE (Sicurezza Pubblica Emergenziale) del gruppo Tintoretto che dalle 17 di ieri sono intervenuti con diverse pattuglie a Riva Ostiense.

MANCANO LE AUTORIZZAZIONI – A quanto si apprende dagli uffici della Polizia Locale le attività di somministrazione risultano tutte completamente abusive, ossia senza autorizzazioni da parte di Roma Capitale. “Gli agenti – fanno sapere – stanno procedendo su ordine dell’assessore alla legalità Alfonso Sabella al controllo delle attività”. Gli agenti hanno inoltre sequestrato il palco spettacoli, in quanto non risultano esservi le autorizzazioni relative alla diffusione musicale. “Inoltre –seguitano – si procederà alla chiusura di tutte le attività commerciali presenti alla manifestazione per irregolarità nella sicurezza”.

DANNEGGIAMENTI AMBIENTALI – Problemi anche sul versante ambientale, con gli uomini dello SPE che avrebbero riscontrato: “Gravi danneggiamenti ambientali, in quanto le latrine mobili che sono state installate al fondo della strada convogliano i liquami e gli escrementi in grossi vasconi non a tenuta stagna, che inevitabilmente ogni giorno dalle prime ore del pomeriggio traboccano versando il contenuto maleodorante nel terreno e nel fiume Tevere – concludono – Si sta procedendo al sequestro dei container/bagno”.

LA RISPOSTA DELL’ORGANIZZAZIONE – A rispondere a questi sequestri è il project Manager delle manifestazione ‘Gasometro 3.0’, intervistato dal quotidiano Repubblica: “Il tempo è galantuomo – afferma Paolo Frullini – e le carte dimostreranno che questa operazione è un’operazione arbitraria, perché abbiamo tutte le documentazioni che comprovano la giustezza dell’apertura della manifestazione, giunta alla terza edizione e che ha vinto il bando dell’Estate romana per la seconda volta”. Sulle autorizzazioni che risulterebbero mancanti “la presunta mancanza delle autorizzazioni, noi abbiamo pagato in anticipo il massimo dell’occupazione di suolo pubblico prevedibile per quest’area”. E aggiunge: “È un progetto da quasi un milione e mezzo di euro e che ha un livello culturale eccezionale per lo standard di Roma. Oggi – conclude Frullini – si assiste ad un’azione brutale, violenta, uno stupro da parte di un’amministrazione che appare cieca e non accetta neanche di dialogare, nei confronti dell’unica manifestazione che in tre edizioni non ha visto volare uno schiaffo, una manifestazione pacifica e sicura”.

LeMa