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Ramazzini: dopo l’aggressione, chiesta la chiusura della tendopoli

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Il M5S cambia linea, mentre la polemica sulla gestione del centro prosegue

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Tratto da Urlo n.139 ottobre 2016

PORTUENSE – Dalla fine di giugno in via Ramazzini, all’interno della Croce Rossa, è presente un centro di prima accoglienza per migranti. Nei mesi sono state molte le polemiche e la discussione politica è stata accesa. Un nuovo tassello si è aggiunto alla fine di settembre, dopo l’aggressione ai danni di una donna ad opera di uno degli ospiti del campo, che pochi giorni dopo è stato arrestato. Il giovane, ha spiegato la CRI, era ospite dell’Hub di prima accoglienza dal 18 settembre: “Siamo sconcertati e grati per il lavoro delle Forze dell’Ordine. Questa violenza inaudita mette in discussione l’onestà di diverse centinaia di persone che sono passate e sono ospiti dell’Hub nel rispetto della legalità”. La CRI, seguita la nota, ha collaborato con le autorità “per identificare l’artefice dell’azione criminale che ha visto vittima la signora, a cui siamo vicini”. Rimane il fatto, aggiungono “che la CRI sta svolgendo un ruolo di protezione umanitaria e di prima accoglienza in coordinamento con le istituzioni come la Prefettura di Roma”.

La Presidente del Municipio, Silvia Crescimanno, all’indomani dell’accaduto, si è espressa chiedendo l’intervento dell’Esercito a tutela del quartiere: “Il Municipio ha interloquito in passato con la Prefettura di Roma in relazione alla situazione della tendopoli. L’aggressione ha dimostrato come la sicurezza dell’attuale sistema dell’accoglienza sia inefficace. Al riguardo il Municipio ha richiesto alla Sindaca e al Prefetto la convocazione urgente di un tavolo per la soluzione del problema.

Pretendiamo che venga fornita ulteriore sicurezza. Chiediamo che un’aliquota del personale destinato all’operazione Strade Sicure (l’Esercito, ndr) venga dedicato in modo esclusivo al pattugliamento della zona intorno alla tendopoli, per il monitoraggio degli ospiti e la tutela della cittadinanza. Le promesse fatte non sono state mantenute, che ora si ponga rimedio ad una situazione che si poteva e doveva evitare”, conclude la Crescimanno, che ribadisce come il Municipio sia stato bypassato nella decisione di istituire la tendopoli.

Successivamente, a metà ottobre, si è discusso nuovamente della questione in Consiglio municipale ed è stato approvato un atto del M5S in cui i consiglieri impegnano la Presidente, il Prefetto e il Sindaco di Roma, “alla risoluzione del contratto tra la prefettura e la CRI per le gravi violazioni di legge poste in essere al di fuori della struttura, con conseguente chiusura del centro”. Ce ne ha parlato la stessa Crescimanno: “Il M5S ha presentato due atti, uno per destinare una parte del personale dell’operazione Strade Sicure sul quadrante”, l’altro per chiedere la chiusura del campo, poiché “nella risposta che ebbi tempo fa dalla Prefettura, c’era scritto che di fronte al verificarsi di azioni gravi, anche al di fuori della tendopoli, si sarebbe potuta ipotizzare la risoluzione del contratto”. La posizione della maggioranza insomma è adesso completamente mutata alla luce di quanto accaduto: “Raccogliamo quotidianamente le istanze dei cittadini, la preoccupazione a questo punto è giustificata”.

Sulla questione è intervenuta anche Cristina Maltese, Consigliera in Municipio per il Pd, che riferendosi alla seduta in cui è stato approvato l’atto presentato dal M5S ha detto: “Su un argomento così delicato, per il quale devono essere trovate soluzioni di Governo, c’è stata una linea demagogica di scarica barile da parte della maggioranza. È stato chiesto di ricostituire il tavolo sull’ordine pubblico e la sicurezza, una richiesta che era stata fatta anche dal Partito Democratico. L’altra proposta è stata di mettere dei presidi militari sul territorio, ma riteniamo che sia totalmente inadeguata perché quello che succede dentro il campo è più importante di quello che accade fuori”. Le strutture successive ai centri di prima accoglienza, seguita la Maltese, “sono intasate perché il Ministero degli Interni sta avendo difficoltà a smaltire gli arrivi. Gli ospiti dei centri temporanei quindi si trovano a permanere al loro interno molto più di 15 giorni”. Alla luce di ciò, seguita la Maltese, “abbiamo chiesto l’individuazione di strutture più adeguate, perché le tende non sono adatte, e di questo si deve occupare il Sindaco di concerto con il Ministero dell’Interno. Il Municipio può attivare forme di protezione sociale dentro il campo in modo da evitare il vagabondaggio, che all’interno del quartiere inizia a vedersi. Abbiamo una rete di soggetti che si sono resi disponibili. Se gli ospiti vengono lasciati nel campo senza un progetto di gestione del loro tempo, come avviene invece negli SPRAR – conclude la Maltese – è naturale che situazioni di vagabondaggio si verifichino”. L’atto presentato in Consiglio dal Pd con queste proposte è stato bocciato.

Di “responsabilità morale della CRI”, rispetto a quanto accaduto, parlano Marco Giudici e Giovanni Picone (Fdi), Consiglieri in Municipio XII, dai quali più volte è arrivata la richiesta di procedere con la chiusura del campo a tutela dei cittadini del quartiere. “Abbiamo presentato nuovamente una proposta per chiedere la chiusura della tendopoli e che la CRI si impegni a risarcire la vittima dell’aggressione. Dal momento in cui è stato allestito un campo sovradimensionato, senza controllare adeguatamente la sicurezza, riteniamo che la CRI e il Governo abbiano le loro colpe. Il M5S di fatto ora ha adottato la nostra stessa linea, con tre mesi di ritardo, nonostante nelle prime fasi avesse bocciato la nostra proposta. Il Pd resta invece della sua idea, totalmente scollata dalle esigenze del territorio, chiedendo integrazione e progetti per le persone che sono a via Ramazzini. Dal momento che non è stato mai convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, resta preoccupante la scarsa considerazione del Sindaco verso il nostro territorio”.

Gli atti presentati dall’opposizione, spiega la Crescimanno, sono stati bocciati per differenti ragioni: “Programmare interventi come quelli proposti dal Pd non è possibile: è un campo provvisorio e quello che risulta a noi è che gli ospiti vi rimangono comunque per un tempo breve. La mozione di Fratelli d’Italia è stata bocciata invece perché non possiamo obbligare la CRI a risarcire una persona aggredita da un terzo”. In merito al Sindaco, la Crescimanno assicura che la Raggi sia a conoscenza del tema e che il Municipio è al lavoro anche con l’Assessore capitolino competente.

Anna Paola Tortora