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L’Appia Antica verso una nuova viabilità

Tra vecchi progetti e nuovi annunci, come cambia il volto della Regina Viarum

APPIA ANTICA – Dal 27 marzo scorso il Parco dell’Appia Antica, uno dei trenta super musei dotati di completa autonomia istituiti dalla riforma Franceschini, ha una nuova Direttrice. Alla guida dello splendido museo all’aria aperta della Capitale c’è Rita Paris, che dovrà far fronte a non poche difficoltà per riportare la Regina Viarum allo splendore che merita. Tra problemi di restauro, struttura e fondi, ci sono anche da affrontare le difficoltà legate alla fruizione dell’area: “Dobbiamo risolvere questo problema – ha dichiarato la Paris – Sappiamo che bisogna lavorare anche al miglioramento del servizio pubblico, ce ne stiamo occupando con il Comune e io ho intenzione di far conoscere e rendere più fruibile il parco archeologico che mi è stato affidato”. Ma di pari passo alla sua fruizione turistica, si dovrà incidere anche sulla viabilità che lo attraversa, da sempre tallone d’Achille della zona.

LE NUOVE MISURE – Ad annunciare le nuove misure in vista per l’Appia Antica è stata l’Assessora alla Mobilità di Roma Capitale, Linda Meleo: “L’Appia Antica è un parco archeologico tutelato, un patrimonio Unesco che dobbiamo difendere – dichiara l’Assessora – Stiamo per chiudere una Conferenza di Servizi per l’istituzione di varchi che consentiranno l’accesso solo a mezzi pubblici, taxi e ncc. Ci sarà poi un varco a Porta San Sebastiano che impedirà l’accesso di auto private dal centro alla periferia, quindi sarà accessibile solo dall’Ardeatina e poi si potrà tornare indietro. Stimiamo che queste misure porteranno all’abbattimento dell’80-90% del traffico privato”.

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IL VECCHIO PROGETTO – Ma le novità comunicate dall’Assessora non sono certo le prime proposte ascoltate negli ultimi anni. Altri progetti e studi avrebbero già messo a sistema una mobilità privata ridotta, varchi e aumento dei mezzi pubblici. Come l’ultimo, dell’aprile del 2016, in piena stagione commissariale: il Municipio VIII rese noto un progetto che ridisegnava la viabilità della Regina Viarum. Anche in questo caso si erano svolte due Conferenze di Servizi per arrivare ad un passo dalla sperimentazione del limite di velocità a 30 chilometri orari, da Porta San Sebastiano fino all’omonima basilica, oltre alla realizzazione delle corsie laterali per i pedoni delimitate con degli “occhi di gatto”. Ma il progetto non è stato mai attuato, anche per gli avvicendamenti delle amministrazioni. In questo piano si chiedeva anche l’aumento delle corse del 118, il bus che attraversa l’area e che collega i due Municipi (VII e VIII) su cui insiste l’Appia Antica, oltre allo studio di un bus navetta. Inoltre si stavano studiando dei “sensi unici orari” e la realizzazione di una corsia preferenziale per i mezzi pubblici. Riducendo il carico di traffico e limitando gli attraversamenti automobilistici, l’Appia Antica sarebbe stata ancora transitabile, ma a velocità ridotta e percorrendo un anello. Il piano, al momento in cui se ne diede notizia, era in stato così avanzato da prevedere già che a vigilare su questi nuovi limiti sarebbero state, per una prima fase, le forze ausiliarie della Polizia Locale, mentre per il rispetto delle domeniche a piedi il Municipio VIII chiese l’installazione di varchi.

ATTESE E SPERANZE – In attesa di conoscere le specifiche delle nuove proposte dell’attuale amministrazione, prendendo atto di quanto riferito dall’Assessora Meleo, sembra che questo nuovo tipo di intervento dovrebbe portare ad una drastica riduzione del passaggio di auto private sull’Appia Antica. Un dato (sicuramente da verificare) che si attesterebbe attorno all’80-90% in meno rispetto all’impatto attuale. Con un miglioramento della frequenza dei mezzi pubblici nella zona, oltre a supplire ad alcuni collegamenti tra i quartieri che costeggiano l’area, si faciliterà certamente il flusso turistico, in quel grande Parco pedonale così come era stato immaginato da Antonio Cederna. Allo stesso tempo però non si può dimenticare che negli anni attorno all’Appia Antica è cresciuta la città. Migliaia di cittadini, tra i quartieri del Municipio VIII e del VII, guardano alle strade che attraversano il Parco per i loro spostamenti quotidiani. Una limitazione dovrà certamente essere valutata in modo da non andare a saturare ulteriormente le altre arterie limitrofe, da via Ardeatina fino a via Tuscolana, passando per via Cristoforo Colombo e il tratto di GRA che da Tuscolana arriva fino all’Ardeatina. Un triangolo che, con limitazioni troppo strette e senza interventi periferici, rischia un aumento tale di traffico da portare molti importanti snodi al collasso. Sotto un altro punto di vista questo tipo di intervento, se correlato dai dovuti varchi e dalle telecamere, potrebbe diventare un validissimo ausilio per il controllo degli accessi durante le “domeniche a piedi”. In più occasioni, infatti, nel corso degli ultimi anni si sono aperte non poche polemiche nei confronti delle difficoltà per gli Agenti della Polizia Locale nel monitorare e sanzionare gli automobilisti più indisciplinati.

Leonardo Mancini

Tratto da Urlo n.146 maggio 2017