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Roma: La pioggia abbassa le polveri ma svela gli altri problemi

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Il difficile bilancio: dalla padella alla brace

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ARRIVA LA PIOGGIA – Con le piogge di questi ultimi giorni i livelli di smog nella Capitale sono tornati a valori accettabili, con i PM10 al disotto dei limiti di legge. Così anche a Roma, come in altre città italiane colpite dalla pioggia, non si sono rese necessarie misure di blocco del traffico o di targhe alterne. Una situazione che rende i cittadini romani più tranquilli nei confronti dell’aria che respirano, ma altrettanto coscienti che questa non è che una tregua in una battaglia che si si vince soltanto limitando le emissioni. Allo stesso tempo tutti i cittadini abituati alla Capitale se da un lato hanno guardato con favore a questo cambio di clima, dall’altro non hanno potuto fare a meno di pensare alle centinaia di buche e alle decine di allagamenti che si stanno formando in queste ore.

IL GUANO IN CENTRO – Come a dire che la proverbiale cura sia peggiore del male? Ma in questi giorni concitati di festività i romani hanno dovuto far fronte anche ad altri problemi, come il guano di uccello che ha pian piano ricoperto vaste zone della città. È sicuramente il Lungotevere l’area più colpita, con gli operatori AMA costretti a bloccare la viabilità per dieci ore per portare a termine una pulizia profonda del manto stradale. In tutto sono intervenute 10 squadre con oltre 20 addetti, tra operatori e preposti al controllo, e il supporto di 12 mezzi. Sono decine i motorini e i pedoni caduti nel tentativo di superare lunghe strisce di guano accumulatesi per giorni e rese più morbide a causa della pioggia. Una vicenda che non desta preoccupazione soltanto per la mobilità dei cittadini, ma anche per la loro salute, con l’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) che ricorda come “gli escrementi degli storni possono contenere il Mycobacterium tubercolosis avio, un ceppo parente del germe della tubercolosi umana. La soluzione – spiegano – sarebbe quella di una frequente pulizia delle strade e di avviare operazioni di contenimento della presenza degli storni. Lo scrivemmo nel 1998 al sindaco di Roma di quell’epoca, Francesco Rutelli. Sono passati ben 17 anni e tutto è come allora”.

FOGLIE E TOPI – Se non basta il guano a far slittare i centauri romani ci pensano le foglie. Cadute copiose in questi giorni di pioggia, pian piano vengono rimosse dall’Ama, impegnata con oltre 250 squadre (circa 500 operatori) con l’ausilio di 90 mezzi (spazzatrici, veicoli a vasca, ecc.), che opereranno in particolare la mattina presto e di notte, quando la diminuzione del traffico veicolare consente interventi di pulizia più agevoli e approfonditi. Ma lo spazzamento delle strade e la pulizia approfondita non può andare avanti se le condizioni igieniche si fanno troppo estreme. È questo il caso della denuncia lanciata da alcuni operatori della municipalizzata assieme ad AssoTutela: “Una vera e propria invasione di topi, a dozzine nei secchioni davanti Castel Sant’Angelo, nei pressi di San Pietro – come testimonia il video girato dal presidente dell’associazione, Michel Emi Maritato, in collaborazione con i dipendenti Ama – La paura è quella di contrarre malattie pericolose da topi indemoniati che alla vista non si sono dileguati ma difendevano il territorio. Ci chiediamo, senza Marino o con Marino, a parte la spartizione del piatto giubileo, cosa si sta facendo? Ancora una volta a rimetterci è l’immagine di Roma dove turisti increduli riprendevano quanto raccontato e ovviamente anche la salute pubblica”.

LeMa