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Sentenza Cerroni: operava per la collettività

Pubblicate le motivazioni della sentenza di assoluzione del 5 novembre scorso per il patron di Malagrotta

Malagrotta 135

ROMA – Sono state finalmente diramate le motivazione relative alla sentenza di assoluzione per Manlio Cerroni e per altre sei persone del 5 novembre scorso. Nelle 182 pagine della sentenza e dopo quattro anni di processo, i giudici della prima sezione penale di Roma hanno sottolineato che il patron del CoLaRi non era a capo di una associazione a delinquere con l’obiettivo del monopolio della gestione dei rifiuti di Roma.

LA SENTENZA – L’assoluzione è arrivata quindi con formula piena, ‘perchè il fatto non sussiste’. A quanto si apprende nel documento che contiene le motivazioni della sentenza, il giudici hanno ricostruito la difficile situazione dello smaltimento dei rifiuti a Roma e nel Lazio affermando che già alla fine degli anni Novanta “l’emergenza ambientale era allora una situazione realmente e drammaticamente esistente, un fenomeno che aveva assunto un carattere endemico”.

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I MOTIVI – Come riportato dall’Ansa i giudici hanno affermato di non essere in presenza “di una mobilitazione di forze per agevolare un determinato soggetto ma l’obiettivo da raggiungere è un qualcosa che trascende l’interesse personale ed individuale del singolo-privato, per investire in pieno la sfera dell’intera collettività”.

Red