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Stadio Olimpico: La sicurezza parte dai sondaggi

stadio-olimpico repertorio

Oltre 2000 questionari prima di stilare le nuove misure di sicurezza per l’impianto

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NUOVE MISURE PER LO STADIO – Ci saranno più stewards e meno polizia. Questo è quanto disposto nell’incontro di ieri del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per le misure di sicurezza dello stadio Olimpico. I controlli nelle vie di accesso allo stadio saranno effettuati inizialmente dagli stewards mentre le Forze dell’Ordine si concentreranno nelle aree di pre-filtraggio anche in favore delle operazioni antiterrorismo.

I QUESTIONARI SULLA SICUREZZA – Queste misure arrivano sulla scorta di un’indagine avviata da un pool di sociologi della Link Campus University di Roma, psicologhe della Questura ed esperti di Coni, As Roma e Ss Lazio. La ricerca, effettuata tramite la somministrazione di oltre 2.000 questionari ai frequentatori dei vari settori dello stadio Olimpico in 4 diverse occasioni, ha cercato di aprire un canale di ascolto con i tifosi. “Dalla ricerca – si legge in una nota della Questura di Roma – è emerso che il 73,3% del campione intervistato si sente sicuro all’interno dell’impianto sportivo. Il 33,9% indica nel miglioramento delle infrastrutture e nell’implementazione dei dispositivi tecnologici per l’individuazione dei tifosi violenti, gli strumenti per aumentare la sicurezza negli stadi”. “Tra tutti gli intervistati – prosegue una nota della Prefettura – solo il 7,5% non si sente sicuro. Ne deriva quindi che il ‘contesto stadio’ offre oggi un livello di sicurezza percepita maggiore rispetto a quella osservata in altri contesti sociali e smentisce l’immagine negativa che si tende genericamente ad associare allo stadio nel dibattito pubblico o nel sentire comune”. Riguardo le misure adottate fin qui durante la stagione calcistica la Prefettura aggiunge: “Emerge il livello molto alto di condivisione se si considera che l’indagine è stata svolta nel periodo di piena contestazione. Circa il 29,7% degli intervistati si schiera a favore del provvedimento che ovviamente trova una chiara opposizione da parte del tifoso della curva che lo ritiene ingiusto nell’ 84,6% dei casi”.

LE MISURE NEL DETTAGLIO – L’accordo di programma ha previsto dei meccanismi di dialogo con i tifosi, implementati da parte dei club con l’attivazione di sportelli funzionali alla comunicazione con gli stessi, “che per organizzare le iniziative di tifo non dovranno più rivolgersi alla Polizia ma avranno contatti solo con i rappresentanti delle società, che poi interloquiranno con le autorità”. Verranno poi avviate della campagne di sensibilizzazione sul ‘tifo’ e il Coni “in quanto proprietario dell’impianto, proseguirà nelle strategie di miglioramento tecnologico dello stadio olimpico e di offerta di servizi strumentali ad una migliore accessibilità all’impianto sportivo ed una permanenza più confortevole per anziani, donne e bambini”. La Questura invece viene posta a “garante del sistema, anche rispettando gli spazi delle tifoserie, con la precisa condizione che siano osservate le norme in materia di divieto di occupazione delle scale, divieto di introduzione di materiale esplodente e pirotecnico e divieto di esposizione di striscioni illegali”. Ultimo tema sono le barriere, sulle quali si torna ad una posizione traballante, che non spiega se queste servano o meno: “Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica monitorerà l’andamento della sicurezza allo stadio Olimpico anche al fine di rivalutare, in presenza di una reazione positiva delle tifoseria, il modello organizzativo con l’obiettivo di creare nel tempo migliori condizioni di aggregazione”.

LeMa