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    Stadio della Roma: c’è attesa per l’incontro tra la Raggi e la Società

    STADIO ROMA 141

    Si potrebbe arrivare ad una rimodulazione del progetto, ma la Roma avverte: solo in Conferenza di Servizi

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    Tratto da Urlo n.141 dicembre 2016

    ROMA – Nel momento in cui scriviamo, il secondo appuntamento per il confronto tra l’Amministrazione Capitolina e la società giallorossa, inizialmente previsto per il 2 dicembre, è stato rinviato a data da destinarsi. Il Corriere dello Sport parla di indiscrezioni dal Campidoglio, secondo cui “il progetto ha registrato una accelerazione ed è in fase di definizione”; l’incontro sarebbe quindi saltato soltanto a causa degli appuntamenti referendari, visto che era stata preventivata la presenza della Sindaca Raggi. “Giunta e Consiglieri – si legge sul CdS – finora si sono interessati al dialogo con i proponenti, finalizzato a migliorare il progetto, fermo restando il rispetto della legge e della procedura in corso in Conferenza di Servizi”.

    MIGLIORARE IL PROGETTO – Nell’incontro precedente, quello del 25 novembre, la società Roma avrebbe proposto una parziale riduzione delle cubature delle torri destinate a uffici, infatti lo stesso Dg della Roma, Mauro Baldissoni, aveva affermato: “È stato un incontro positivo, ma è solo uno degli appuntamenti che abbiamo avviato con il Comune, ce ne saranno altri. Stiamo approfondendo il progetto con l’Amministrazione, che lo sta conoscendo sempre di più, visto che è stato partorito nella precedente Consiliatura. Stiamo valutando tutte le ipotesi, le possibilità anche di migliorarlo, ma sempre con l’unico punto fermo che deve essere compatibile con il procedimento in corso, cioè quello in Conferenza di Servizi”. Dialogante anche la posizione del Vicesindaco Frongia: “È stato uno degli incontri per capire insieme come migliorare il progetto nell’interesse dei cittadini. Ce ne saranno altri per portare avanti il dialogo, vista la complessità dell’intervento”.

    BERDINI – Al netto degli incontri tra società Roma e Amministrazione, quanto affermato nelle ultime settimane dall’Assessorato capitolino all’Urbanistica sembra non aver prodotto effetti nella Conferenza di Servizi regionale. Le riunioni (già tre all’attivo) che dovrebbero portare all’approvazione definitiva del progetto dello Stadio della Roma e del Business Park, procedono senza particolari scossoni. Anche se il 17 novembre scorso, durante l’audizione in Commissione Urbanistica, Mobilità, Ambiente e Lavori pubblici, degli Assessori all’Urbanistica della Regione e del Comune, Paolo Berdini aveva affermato: “O la Roma rinuncia a 220 milioni di progetto che non ci servono oppure ‎pensi a una area diversa da Tor di Valle”. D’altronde, il taglio di cubature non può che passare per la riduzione degli stanziamenti per le opere pubbliche derivanti dal progetto. Ed ecco che, in particolare, ci sarebbero alcune infrastrutture superate e altre che non hanno più ragione d’esistere: “Abbiamo già il Ponte dei Congressi (già approvato ma ancora da realizzare, ndr). Se la Roma vuole fare lo Stadio o usa quello oppure è un problema suo – ha spiegato Berdini – Così togliamo 90 milioni di euro (che sono previsti per un nuovo ponte inserito nella delibera, ndr)”. A questi vanno aggiunti, sempre secondo l’Assessore, i costi della diramazione della Linea B e quelli per gli enormi parcheggi pubblici: un totale di circa 220 milioni di euro che l’Assessorato conta di tagliare, diminuendo di conseguenza le cubature dell’intero intervento. L’idea sarebbe quella di “tornare in conformità del piano, che prevede 63mila metri quadri – seguita Berdini – Dunque la Roma fa lo Stadio con la zona commerciale a corredo: se il progetto è questo io posso firmare una cambiale adesso”.

    SPOSTARE IL PROGETTO – L’altra ipotesi paventata è quella di un cambio di zona: ‎”La Roma potrebbe avere una illuminazione e pensare che ci sono infinite altre zone della città che dallo Stadio possono avere un ritorno di immagine, mentre Tor di Valle è una zona deserta – ha detto Berdini – Avere uno stadio a costo zero è una cosa, ma qui ci sono 200 milioni di soldi pubblici. Il vizio di pagare il debito pubblico con volumetrie, potete starne certi, con questa Amministrazione finirà per sempre”. E ancora, il 24 novembre, durante un’intervista su Teleroma 56, sempre Berdini aveva affermato: “Io spero che ci sia da parte dell’As Roma la ragionevole presa in carico di tutte le osservazioni che il Comune ha fatto in questi anni, non in questi mesi, ci tengo a precisarlo. E che dunque abbiano l’intelligenza di capire che se vogliono fare l’operazione dello Stadio noi siamo ben felici di fargliela fare, ma i grattacieli no! Altrimenti dovranno decidere loro, non siamo noi a decidere”.

    I PROSSIMI PASSI – Nonostante le durissime affermazioni dell’Assessore, a quanto si apprende dal resoconto della riunione della Conferenza di Servizi dello scorso 24 novembre, pubblicato sul sito dedicato alla trasparenza del progetto, non ci sarebbero state particolari ripercussioni sui lavori, né traccia delle richieste avanzate da Berdini. Nelle prossime settimane dovranno essere programmate tre differenti riunioni, utili ad “indicare le soluzioni procedurali propedeutiche al parere finale della Conferenza: una per gli aspetti idrogeologici, una per le questioni inerenti la mobilità su ferro e una per quelle paesaggistiche archeologiche”.

    LE INDAGINI GEOLOGICHE – Intanto in questi giorni arriva un primo ok sulle indagini da parte della Geores, la società che ha portato avanti le analisi per conto dei privati. Dopo quasi un anno di indagini geologiche e idrogeologiche, il Direttore Claudio Vercelli ha confermato che “lo stato del sottosuolo del sito è discreto, e senz’altro idoneo alla realizzazione dell’opera. Il sottosuolo è risultato di complessi fenomeni geologici. I prossimi step saranno la presentazione del progetto definitivo alla Regione Lazio, per le necessarie autorizzazioni, solo dopo si passerà alla fase di cantierizzazione”. La società, che continuerà il monitoraggio del suolo durante tutta la durata dell’intervento, nell’ultimo anno ha condotto perforazioni per oltre 4 Km, analizzato più di 400 campioni e condotto oltre 800 prove sul sito di Tor di Valle.

    Leonardo Mancini