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Giubileo: dal Censis i dati su rifiuti

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Saranno 64 le tonnellate in più di rifiuti giornaliere prodotte da turisti e pellegrini

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IL DIARIO DEL CENSIS – Continua il diario ‘Roma verso il Giubileo’ del Censis, che ha l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi nell’agenda cittadina in vista dell’Anno Santo. Questa nuova nota di approfondimento ha per tema principale i rifiuti e il sistema di smaltimento della Capitale. Con l’aumento delle presenze a Roma dovute ai tanti turisti e pellegrini dei prossimi mesi, è facile immaginare come l’aumento dei rifiuti sia una conseguenza inevitabile del Giubileo. Purtroppo, come sottolinea il Censis “gli impianti del ciclo industriale di raccolta, trattamento e smaltimento sono carenti. E il 61% dei romani ritiene che la città sia più sporca che in passato”.

I RIFIUTI DEL GIUBILEO – Sono 64 le tonnellate di rifiuti in più che verranno prodotte nella Capitale con l’arrivo del Giubileo, che in un anno rappresentano 26.000 tonnellate in più da trattare. “Nel 2014 la produzione complessiva di rifiuti urbani a Roma è stata di 1,7 milioni di tonnellate, pari a 600 kg per abitante l’anno, ovvero più di un chilo e mezzo a testa al giorno – calcola il Censis – Il volume di rifiuti urbani prodotti dipende solo in parte (per il 60%) dalle utenze domestiche e risente molto della forza di attrazione della città su turisti e pendolari. I visitatori che si recheranno a Roma nell’anno del Giubileo avranno quindi un impatto sulla città anche in termini ambientali, a cominciare dalla gestione dei rifiuti”.

TRATTAMENTO E SMALTIMENTO – Il Censis parla di un ‘ciclo industriale incompleto’, partendo dal conferimento nella discarica di Malagrotta, fino all’ottobre del 2013, del 75% dei rifiuti urbani: “Chiusa la discarica e potenziata la raccolta differenziata, rimangono sempre volumi considerevoli di rifiuti indifferenziati (circa un milione di tonnellate l’anno) che devono essere trattati prima dello smaltimento. Su questo fronte la città sconta una carenza di impianti”. Ci sono gli impianti pubblici di Ama a Rocca Cencia e Via Salaria (destinato alla chiusura perché troppo vicino alla città), poi quelli privati del CoLaRi a Malagrotta e Rocca Cencia, ma non basta: “Una volta trattati, per essere smaltiti i rifiuti romani vengono per lo più indirizzati fuori regione, in diversi impianti del Nord Italia, dove sono bruciati o mandati in discarica, con un costo che incide significativamente sulla tariffa”.

IN CASO D’EMERGENZA – Ma il problema maggiore resta il non auspicato, seppur prevedibile, contrattempo. Con il blocco di uno di questi impianti la città va in sofferenza in poche ore. Una situazione che abbiamo già vissuto in occasione di eventi piccoli o grandi, come il concerto del primo maggio. Una situazione questa che porterebbe in poco tempo, visti i numeri previsti per il Giubileo, a cassonetti stracolmi e rifiuti in strada, senza che l’Ama abbia i mezzi o i luoghi per stoccarli in attesa del ripristino degli impianti. La domanda che più di tutte preoccupa i cittadini della Capitale è sempre la stessa: quali saranno le priorità nel ritiro dei rifiuti in caso di emergenza? Il centro storico oppure le già vessate periferie romane?

LeMa

(Foto di repertorio)