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Pensieri di una viaggiatrice in lockdown

Eccomi qui ferma da un anno! L’impossibilità di viaggiare per così tanto tempo mi ha dato la possibilità di pensare a tutti i viaggi che ho fatto. Addirittura ho sistemato tutte le foto, anzi le diapositive dei viaggi fatte prima dell’avvento della macchina digitale.

Tra il 26 dicembre 2019 al 10 gennaio del 2020 sono andata in Sierra Leone.

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Quando ho annunciato a parenti ed amici la mia meta alcuni mi hanno chiesto se ero matta perché in Sierra Leone c’è stata l’Ebola e dopo neanche due mesi il nostro lockdown per il Corona virus.

Un paese meraviglioso con una storia tristissima, la tratta degli schiavi, un’interminabile guerra civile e i bambini soldato, i diamanti insanguinati.

Ma io vorrei parlare di tanti poverissimi villaggi dove non abbiamo visto malnutrizione! I bambini sono sorridenti e vivacissimi e siamo stati sempre accolti con gioia anche da le loro giovani mamme.

Ma la tappa che mi ha più colpito è Masanga.

Una signora svizzera accoglie le bambine per la loro scolarizzazione ma a condizione che non vengano sottoposte alle mutilazioni dei genitali. Questo “dolcissimo ricatto” mano a mano ha fatto cambiare la mentalità delle mamme delle bambine e anche delle donne che praticavano queste mutilazioni. All’arrivo siamo stati accolti con un corteo lunghissimo di bambine di tutte le età da piccolissime ad adolescenti che cantavano allegramente le loro canzoni. Camminando in mezzo a loro le vedevo molto curiose nei miei confronti e mi chiamavano Michèle, ma l’emozione era tanta e non ho dato peso alla cosa. Tornando in Italia mi sono informata meglio l’organizzazione si chiama MEA Masanga Education & Assistance fondata nel 2008 da Michèle Moreau che mi assomiglia! Ha i capelli bianchi come me!

Nella valigia al ritorno porto via con me tante emozioni.

Carla D.