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Municipio VIII: il decentramento del verde non convince

verde generico

74 aree verdi passeranno al Municipio, impotente senza personale e risorse dedicate

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LA DELIBERA – La 362 del 29 ottobre 2015 è una delle ultime delibere approvate dalla Giunta Marino prima del commissariamento della Capitale, ma di certo farà molto discutere. Il testo stabilisce il passaggio di competenza ai municipi della Capitale del verde di prossimità. In poche parole un primo tentativo di decentramento che riguarda le aree verdi di dimensioni non superiori ai 5.000 mq.. 

DECENTRAMENTO DEL VERDE – La volontà dietro la delibera è quella di migliorare la partecipazione della cittadinanza ai processi decisionali sul ‘verde orizzontale’, migliorando anche i rendimenti in termini di tempistica e costi di intervento. Una iniziativa lodevole, ma come spesso accade in un ragionamento sul decentramento che va avanti da anni, si è dimenticato un tassello fondamentale: le risorse da destinare ai municipi. In ogni caso questi spazi affidati ai Municipi dovrebbero essere gestiti da un apposito ufficio o servizio Ambiente. Per quanto riguarda le risorse professionali, ogni Municipio vedrà assegnarsi 3 elementi: 2 tecnici e 1 amministrativo.

LE AREE INTERESSATE – Si parla di porzioni di verde piuttosto ingenti. Per i municipi di nostra competenza l’istituzione che dovrà farsi carico del maggior numero di mq è il Municipio VIII, in testa su tutti con le sue 74 aree per un totale di 117.862 mq; segue il Municipio IX, 45 aree per un totale di 95.733 mq; il Municipio XII, 29 aree per un totale di 30.534 mq; in coda il Municipio XI, con 18 aree per un totale di 21.591 mq.

LA REAZIONE DEL MUNICIPIO VIII – Il primo ad intervenire nel dibattito è il Presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci, che parla di ‘decentramento alla rovescia’: “Sebbene l’idea sia pienamente condivisibile, va registrato come, ancora una volta, non si accompagni immediatamente il processo con le adeguate risorse economiche, umane e strumentali, ma si rinvia a provvedimenti futuri – seguita il minisindaco – È evidente che in tal modo anziché razionalizzare si rende ancor più irrazionale la macchina amministrativa: anziché funzioni di governo si trasferiscono dal centro alla periferia funzioni ingestibili, insomma si decentrata alla rovescia”. La richiesta del Presidente è semplice: prima si assegnino fondi e personale, poi si passi al decentramento: “Se non sarà così – conclude – si tratterà dell’ennesimo scarica barile dal Campidoglio ai Municipi a cui ci si opporrà in tutti i modi”.

LeMa