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Monte Stallonara: i roghi, i rifiuti e il Piano di Zona

Dopo gli incendi di fine agosto, i cittadini continuano a segnalare roghi e miasmi: sigilli ad un'area di 100 ettari

Tratto da Urlo n.171 Settembre 2019

MONTE STALLONARA

Fortunatamente nel primo pomeriggio del 20 agosto scorso non erano molti i residenti di Monte Stallonara presenti nel quartiere. I più fortunati erano ancora sotto l’ombrellone, mentre a poca distanza dalle abitazioni del ben conosciuto ‘piano di zona’ un enorme incendio avvolgeva la zona di via della Pisana in corrispondenza del Parco della Pace. L’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile è stato provvidenziale per domare il rogo, ma il vero problema è che a più di due settimane da quel 20 agosto l’odore acre di plastica e rifiuti bruciati è ancora presente. Complice di ciò anche un nuovo incendio che si è esteso da via Ponte Galeria a via Monte Stallonara, assieme a qualche sporadico pennacchio di fumo che saltuariamente ancora si innalza dall’area.

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L’AREA INTERESSATA E I RIFIUTI

A bruciare, oltre alle sterpaglie seccate dalla stagione estiva, con molta probabilità sono stati alcuni cumuli di rifiuti parte di una discarica abusiva. La preoccupazione che però resta nel quadrante è che a bruciare (con l’incendio che potrebbe essere tutt’ora in corso sotto la superficie del terreno) siano stati anche rifiuti interrati in passato nella zona. Per permettere ulteriori indagini l’area interessata dall’incendio è stata posta sotto sequestro preventivo. Inoltre il Nucleo Tutela Ambientale dell’XI Gruppo della Polizia Locale ha messo i sigilli su una superficie di circa 100 ettari. I reati ipotizzati al momento sono di tipo ambientale, con lo sversamento e forse l’interramento illegale di rifiuti. La preoccupazione dei residenti in questo senso è più che reale, dato che l’interramento di rifiuti in questa zona è al centro di una complessa vicenda che si protrae da diverso tempo. Fu il Procuratore Giuseppe Pignatone nel 2017 a disporre analisi e carotaggi (solo in parte effettuati) per capire se parti del piano di zona fossero state edificate su vecchie discariche abusive, senza che prima venissero portate a termine le dovute bonifiche. Nonostante l’urgenza rilevata, al momento si ha notizia soltanto di alcune analisi da parte dell’Arpa e dei rilevamenti per la radiottività.

RESIDENTI ATTIVI

In questi giorni l’odore nauseabondo, la gola e gli occhi irritati, oltre a residui di materiali carbonizzati depositati in tutto il quartiere, sono stati un elemento costante nelle giornate dei residenti: “Abbiamo dovuto respirare veleni per una settimana, ma finalmente si è acceso un faro sul disastro della Valle Galeria – hanno commentato i cittadini del Comitato di Quartiere Monte Stallonara – La spazzatura da decenni si accumula in questo territorio dimenticato da Dio, e, soprattutto, dalle Istituzioni. E questa distanza, che sembra così difficile da colmare, appare ancor più paradossale se si considera che il Consiglio Regionale del Lazio ha sede proprio qui. Speriamo che la pioggia, oltre a spegnere i focolai, non si porti via le buone intenzioni che puntualmente arrivano insieme alle telecamere – aggiungono – Confidiamo che l’attenzione resti alta e che questo sia l’inizio di un percorso di rinascita per questo territorio”. Una situazione complessa quella vissuta dai cittadini della zona in questi ultimi giorni d’estate. Con i roghi e i miasmi che non accennavano a diminuire e tante persone, come la ex consigliera municipale Francesca Sappia, impegnate con le autorità e i comitati nell’individuare i punti di origine dei fuochi. L’ex consigliera pentastellata ha fatto inoltre sapere di aver “depositato una Denuncia Querela contro ignoti chiedendo di perseguire i responsabili per il reato di Inquinamento Ambientale e Attentato alla Salute Pubblica”. Denunce sono arrivate anche da molti cittadini della zona e dal CdQ che in questi giorni ha continuato ad interfacciarsi con Polizia Locale e Protezione Civile: “Vogliamo ringraziarli per il loro lavoro – afferma Monica Polidori del CdQ – anche perchè ci hanno assicurato che continueranno ogni giorno a vigilare sull’area fin quando il terreno non risulterà freddo e non ci saranno più tracce di nuovi focolai”. I cittadini in questo momento aspettano che il Campidoglio si attivi per effettuare tutti i dovuti controlli, sia sull’area posta sotto sequestro, che su quelle indicate dal Procuratore Pignatone nel 2017. Inoltre c’è attesa per i risultati delle analisi dell’Arpa raccolte da una centralina presente nella zona durante il rogo: “Speriamo che questi dati vengano resi noti al più presto – conclude Polidori – vogliamo sapere cosa è bruciato e quali sostanze sono state disperse nell’aria”.

LA POLITICA

Ad alcuni giorni dal rogo principale, dopo altri necessari interventi della Protezione Civile per spegnere nuovi focalai, anche la Sindaca Virginia Raggi si è recata sul Posto, assicurando ai cittadini del Comitato di Quartiere di Montestallonara che molto presto li avrebbe ricevuti in Campidoglio. “Finalmente dopo un mese si è ricordata anche la Raggi di questo territorio, forse perché tornata dalle ferie, mentre il presidente della Regione Zingaretti, nonostante la vicinanza del consiglio regionale del Lazio, ormai si interessa solo di politica nazionale tralasciando i romani al proprio destino”, hanno commentato gli esponenti locali della Lega Daniele Catalano, Matteo Maione e Davide Caretta. Sempre dalle forze politiche di centro destra, più in particolare dagli esponenti di Fdi, Valerio Garipoli e Federico Rocca, e da quello di Fi, Daniele Calzetta, arriva la richiesta di intervento nei confronti del “Sindaco di Roma, del Ministro dell’Ambiente, del Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e della Regione Lazio per intervenire con un monitoraggio da parte del Gruppo XI Marconi Polizia Locale, Arpa e agronomi per una verifica dei terreni e rilievi dell’aria che possano accertare le giuste condizioni di sicurezza delle aree a salvaguardia dell’ambiente, della salute dei residenti e del decoro dell’area di Monte Stallonara”.

Leonardo Mancini