ROMA – Il 23 novembre la seduta congiunta delle commissioni capitoline Ambiente e Urbanistica ha approvato la proposta di deliberazione relativa alla nuova individuazione di aree per le nuove isole ecologiche di AMA. Un documento che sostituisce e integra la delibera Tronca del giugno 2016, elencando 26 nuovi siti dove realizzare nei prossimi anni altrettanti centri di raccolta. Il testo dovrà ora passare per gli organi municipali prima di tornare in Campidoglio, ma su molti territori le critiche non mancano. In particolare il Municipio VIII (dove al momento non ci sono siti di questo tipo) si è schierato contro l’indicazione die via Malfante in zona Navigatori; mentre in Municipio IX le opposizioni hanno lamentato la mancata previsione di nuovi centri di raccolta in un territorio vessato dagli sversamenti di rifiuti e dalle discariche abusive. C’è poi il Municipio XII dove dalla Lega si chiede di stralciare l’isola ecologica e riqualificare invece l’ingresso al Boschetto della Massimina.
LE CRITICITÀ DELL’AREA DI VIA ARZANA
Le critiche sono arrivate anche per l’indicazione (l’unica) di una nuova isola ecologica in via Arzana in località Spallette. È il centro destra a criticare questa scelta, partendo dal fatto che il Municipio XI, essendo commissariato, non ha potuto valutare e condividere la scelta delle aree. “Ancora una volta assistiamo a decisioni calate dall’alto – affermano dal carroccio Fabrizio Santori, Daniele Catalano ed Enrico Nacca – In un municipio dove non esistono più gli organi politici si decide di realizzare un centro di raccolta a ridosso delle case, in un quadrante già vessato da discariche e impianti industriali – aggiungono – Quando si parla di rifiuti si guarda sempre agli stessi territori, a poca distanza ci sono Malagrotta e Monte Carnevale, non vi pare che i cittadini abbiano già dato?”. Tra le preoccupazioni c’è anche l’aumento di traffico che questo centro di raccolta potrà generare, “il tutto su strade già pesante ammalorate e nemmeno in carico al Comune, ma ancora dei consorzi che hanno edificato la zona. Quando l’aumento di traffico le renderà impraticabili – aggiungono – chi interverrà?”. L’ipotesi avanzata dalla Lega è quella di guardare ad altre aree e ad altri quartieri, oppure “si punti all’allargamento dell’area di Corviale, che per come è realizzata non impatta su abitazioni o attività commerciali – aggiungono – Noi saremo dalla parte dei cittadini e stiamo già organizzando una petizione per chiedere lo stralcio dell’area dalla delibera”.
SI PUNTI SU UN’AREA ABBANDONATA
Anche da Fdi si punta il dito contro la decisione del Campidoglio. Gli esponenti locali fanno sapere di aver fatto un sopralluogo sull’area appena qualche giorno fa, per denunciare lo stato di degrado in cui si trova questa zona. Sono gli ex consiglieri Valerio Garipoli, Marco Palma e Daniele Calzetta, assieme a Federico Rocca, a sottolineare come “i pareri preventivi nei municipi non sono stati chiesti. Il Municipio XI, peraltro commissariato, non potrà esprimersi per ovvi motivi ed è questo già un motivo per poter impugnare il pacchetto natalizio della delibera che inizierà il suo iter nei prossimi giorni”. Secondo gli esponenti di Fdi l’area da scegliere sarebbe dovuta essere più accessibile: “Proponiamo un luogo di confine con il comune di Fiumicino dove qualche incivile, avendo la raccolta differenziata, troppo spesso utilizza le nostre strade di accesso a Roma per scaricare dai materiali di risulta ad oggetti fino all’indifferenziato – e ancora – Per arginare la creazione di discariche bisogna predisporla in un’area degradata così da creare condizioni nuove evitando magari di metterla davanti ad un’area verde o ad un parco giochi. Servono aree da recuperare e da sottrarre a discariche. Se pensata quindi come presidio a tutela della nostra periferia e del decoro ed opportunamente ubicata l’isola ecologica può rappresentare anche una risorsa. Così risulta solo un dispetto”.
LeMa