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Teatro d’ira: Vol. I dei Måneskin

Un viaggio affascinante nelle vibrazioni del rock italico è quello che ci ha regalato il grande successo dei Måneskin.

“Teatro d’ira: Vol. I” non è un album sensuale e neanche troppo erotico. All’ascolto certamente ci rendiamo conto quanto ogni traccia sia figa, ma l’aspetto ammiccante ed il fattore Måneskin che ritroviamo in tutti i video ed in ogni performance del gruppo manca totalmente. Da qui l’eterna riflessione che porta alcune band a dare il meglio live. Questo è un bene se consideriamo l’aspetto empatico della performance sul palco o dal video. È vero anche che questo processo percettivo emozionale di immedesimazione risulta relativo in ognuno di noi, ma vale la pena sottolineare che i Maneskin sono vitalità e spregiudicatezza ed ogni volta il palco si incendia. Persa la finale ad X Factor 2017, Damiano, Vittoria, Thomas ed Ethan hanno vinto tutto. Vincere Sanremo è come il campionato di serie A, mentre l’Eurovision è la Champions della musica europea. Come se non bastasse, oltre ad aver triturato le classifiche con il loro album è di pochi giorni fa la consacrazione con quel mito tutto raggrinzito di Iggy Pop. I Wanna be Your slave è cantata con la leggenda del Punk statunitense portando la traccia sul pianeta delle vere hit, raddoppiando le wiev e consacrando i Måneskin in una dimensione più globale. Il singolo ha raggiunto la vetta delle oltre 35 milioni di visualizzazioni. “Teatro d’ira: Vol. I” è un album che se si vede si sente meglio.

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Riccardo Davoli