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    Si torna a parlare dello Stadio dell’As Roma a Tor di Valle

    tordivalle

    Si riflette sull’impatto che avrebbe la struttura sul territorio sul piano economico e ambientale

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    TOR DI VALLE – Lo stadio dell’AS Roma è un tema che, per molti decenni, è stato il sogno nel cassetto dei tanti tifosi giallorossi. Ed anche di qualche Presidente che, da Dino Viola in poi, non ne ha mai fatto mistero. L’accelerazione che però c’è stata in questi ultimi mesi, dopo l’arrivo di James Pallotta ai vertici societari, rappresenta una novità assoluta. Per ora, tuttavia, non sono stati ufficializzati i contenuti della proposta che vede coinvolti, sicuramente, Luca Parnasi come General Contractor, la proprietà giallorossa, e Roma Capitale. Sì, perché il ruolo del Comune, in tutta questa vicenda, non va sottovalutato. Allora ragioniamo su quello che significherebbe realizzare uno stadio in una zona che nel PRG è classificata come Agro Romano e Verde Privato. Lo Statuto capitolino, all’art. 2 comma 12 ricorda che “Roma Capitale indirizza le scelte urbanistiche alla riqualificazione del tessuto urbano, salvaguardando il paesaggio, le caratteristiche naturali del territorio, l’esigenza pubblica di disporre di sufficienti parchi, giardini e spazi verdi. Protegge e valorizza il territorio agricolo. Tutela gli animali e favorisce le condizioni di coesistenza fra le diverse specie esistenti”. Dunque, la domanda che Marco Antonini, già Presidente del WWF Lazio ci aveva rivolto durante una chiacchierata, torna di forte attualità: “Perché tutto a Roma deve culminare con ulteriore consumo di territorio, anche lo sport? – si chiedeva Antonini – E perché da anni si parla di costruire nuovi stadi per la Roma e per la Lazio, quando con i mondiali del ‘90 venne ristrutturato a carissimo prezzo l’Olimpico? Roma oggi ha un disperato bisogno di tutelare il pochissimo verde rimasto e di riciclare il già costruito, non di consumare ulteriore territorio. Qui invece si va a costruire un nuovo stadio non previsto dal già pesantissimo PRG in vigore, in zona ad Agro Romano e, per quanto riguarda l’ex ippodromo, in zona a verde privato”.

    A proposito poi della tutela degli animali e della coesistenza fra le diverse specie esistenti, è noto sia al Comune che al Municipio uno studio proprio del WWF risalente al 2008, avente per oggetto la “riqualificazione ambientale e la fruizione dell’area del Tevere Magliana-Ansa di Tor di Valle”. Nell’ambito di questo progetto, veniva chiaramente ricordato il fatto che l’ansa di Tor di Valle è un “corridoio di diverse specie. Oltre alla presenza di numerosi rettili, molto diffuso in tutta l’area è il fagiano ed in questi stessi ambienti è stato osservato anche il beccaccino. A ridosso delle rive del fiume, non di rado si possono osservare l’airone bianco maggiore, l’airone cinerino, la garzetta. Sulle rive e sugli argini del fiume si rinvengono numerosi esemplari di gallinella d’acqua e folaga, come frequenti sono gli avvistamenti di coppie di germano reale. Nei mesi di marzo e fine aprile inoltrato si sono osservati diversi esemplari di cormorano”. Ed ancora: “Tra i mammiferi sono state rinvenute tracce di volpe, ricci ed interessante, sotto il profilo della conservazione, è la presenza dell’istrice in un’area prossima all’entrata della pista ciclabile”. Oltre al problema della preservazione dell’habitat naturale di molte specie, vi è anche quello della sostenibilità sul piano della viabilità. Da una fonte interna alla Regione Lazio, che preferisce restare anonima, abbiamo appreso che sarebbe “stato previsto, dai soggetti attuatori, un sistema di collegamento diretto, realizzando un nuovo ponte sul Tevere, che dal Parco dei Medici permetta di raggiungere direttamente l’area dello stadio. Questo sistema viario fa da corollario al raddoppio di via Ostiense e di via del Mare, nel tratto che va da ponte Marconi al GRA. Nelle ipotesi allo studio da parte dei soggetti attuatori sarebbe preso in considerazione – il condizionale è d’obbligo – l’ampliamento dei parcheggi nella stazione metro Tor di Valle con un adeguamento della stessa Roma-Lido, che collega Ostia a Piramide. Questo servizio verrebbe potenziato”. Non avendo visto il progetto, ci fermiamo a queste suggestioni, su cui sarà il caso di tornare a parlare, con le carte alla mano. Carte di cui non dispone neppure il Municipio IX. “Sullo stadio ancora non abbiamo visto il progetto – ci conferma il Presidente Andrea Santoro – che ancora non è stato presentato ufficialmente. Ovviamente so che ci sono stati degli incontri ed abbiamo sentito alcune indiscrezioni – osserva il minisindaco – ma per adesso non c’è nulla di ufficiale. Tuttavia sin da ora voglio tranquillizzare tutti che il mio occhio sarà focalizzato su due aspetti. Le opere per la viabilità e le infrastrutture che sono assolutamente fondamentali perché non si può pensare di mettere un attrattore di quel tipo su un’area abbastanza complicata com’è quella di Tor Di Valle. Inoltre – aggiunge Santoro – non va sottovalutato l’aspetto idrogeologico. Siamo in un’area delicata del Tevere ed a maggior ragione ci sarà un’attenzione massima sotto questo profilo. Capisco che c’è fibrillazione perché la realizzazione dello stadio rappresenta un fatto importante e non solo per i tifosi. A maggior ragione le cose vanno valutate molto attentamente, perché se non si vuole bloccare lo sviluppo, vogliamo che almeno si ragioni in termini di sviluppo sostenibile”. Conferme sulla mancata trasmissione all’ente di prossimità di qualsivoglia progetto arrivano anche dall’opposizione. “Un anno fa affrontammo la questione in Commissione – ci ricorda il Vicepresidente del Consiglio municipale Massimiliano De Juliis (FI) – e all’epoca esprimemmo un parere moderatamente positivo, poiché lo stadio doveva inserirsi all’interno di una struttura sportiva preesistente ed anche perché si trovava vicino alla stazione Roma-Lido. Tuttavia ad oggi non abbiamo avuto modo di vagliare alcun progetto, in assenza del quale risulta difficile sbilanciarsi. Non siamo in grado di esprimere un giudizio. Vorremmo capire come si regge l’investimento sul piano economico, ma anche come andrebbe ad impattare sul piano della viabilità e non ultimo su quello ambientale. Anni fa votammo l’approvazione di un progetto del WWF – quello cui abbiamo fatto riferimento, ndr – e vorremmo poter avere, carte alla mano, la possibilità di considerare come il nuovo stadio interagirà con tutti questi fattori. Allora sì, potremo dire con chiarezza se sarà un’opera apprezzabile o meno”.

    Fabio Grilli