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Municipio VIII: chiude lo sportello anagrafico di Roma 70

mercato grottaperfetta 139

Carenza di personale e difficoltà tecniche in vista della Carta d’Identità elettronica

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Tratto da Urlo n.139 ottobre 2016

MUNICIPIO VIII – Dal 20 settembre scorso i cittadini di Roma 70 non possono più usufruire dello sportello anagrafico decentrato del Mercato Grottaperfetta. Il servizio infatti risulta chiuso per ‘problemi tecnici’ e sugli avvisi esposti non risultano informazioni circa la riapertura. Il Box anagrafico è una struttura importante per il quartiere. Pur non essendo troppo lontano dalla sede centrale di Benedetto Croce, sono moltissimi gli utenti, spesso anziani, che preferiscono usufruire del servizio decentrato piuttosto che spostarsi a Montagnola. Il servizio è stato istituito ben 17 anni fa, grazie all’autotassazione degli operatori del mercato che hanno pagato per allestire l’ufficio municipale. La speranza era quella di ampliare i servizi offerti dal mercato, richiamando quindi sempre maggiore clientela. “Un servizio del genere, in una zona in cui incidono circa 35.000 abitanti non può essere tolto – afferma il Consigliere Pd, Umberto Sposato – La cittadinanza è in subbuglio in un quartiere che sta diventando anziano. Mi auguro che il servizio possa essere ripristinato il prima possibile”.

Una chiusura che fa il paio con quella (che risale al maggio del 2013) dell’analogo sportello all’interno del mercato di via Corinto in zona San Paolo. In questo caso, oltre alle croniche carenze di personale, sulla riapertura dello sportello peserebbero dei necessari lavori di adeguamento. Al momento il Municipio conta soltanto due strutture che offrono i servi anagrafici: la sede di via delle Sette Chiese e quella centrale di Benedetto Croce.

I motivi di questa chiusura sono stati spiegati dal Presidente del Municipio VIII, Paolo Pace, rispondendo ad una interrogazione proposta dal gruppo Pd. “Non c’è nessun intento di chiusura verso questa opportunità riservata a questo mercato – ci spiega il Presidente Pace – I motivi che hanno portato alla decisione sono state da un lato le statistiche sull’utilizzo dello sportello che sono moto basse, e dall’altro un problema di carenza di personale che porta ad un servizio limitato e altalenante. Ma l’ultimo elemento è legato all’operatività – seguita il minisindaco – Sono state fornite soltanto sei apparecchiature per realizzare le nuove Carte d’Identità elettroniche e debbono essere inserite nell’anagrafico centrale, altrimenti non riusciamo a far fronte alle richieste. Ma qualora si risolvessero questi problemi non è escluso che il punto possa venire riattivato”.

L’introduzione della nuova Carta d’Identità elettronica, in aggiunta alla carenza di personale da dislocare nelle sedi decentrate, avrebbe quindi portato alla chiusura dello sportello di Roma 70, mettendo anche in pericolo la permanenza del servizio in via delle Sette Chiese: “I problemi in realtà non sono tecnici, dato che la nuova Carta entrerà in vigore il prossimo anno, la problematica è la carenza di personale – dichiara la Capogruppo del Pd, Anna Rita Marocchi – Nonostante le carenze siano cosa nota, in questo caso non si è lavorato per risolverle ma si è preferito chiudere il servizio, non considerando le esigenze dei cittadini. Con questa logica – conclude – c’è un reale pericolo anche per il servizio di via Delle Sette Chiese, in un quartiere popoloso come Garbatella”.

Ma se la chiusura degli sportelli rappresentano un disagio attuale per la cittadinanza, per il consigliere di Fi, Maurizio Buonincontro, le ragioni di questa decisione vanno ricercati nel passato, cioè quando si decise di spostare la sede centrale del Municipio a Montagnola e lasciare in via delle Sette Chiese un distaccamento: “Non c’è stata una distribuzione efficiente delle risorse – spiega Buonincontro – Il municipio non era pronto e ci fu difficile mantenere aperto il servizio. La spesa – circa 1 milione e 700mila euro, ndr – non ha giustificato i risultati e non ci sono stati benefici per l’utenza e per i lavoratori. Questo – prosegue l’esponente forzista – dovrebbe essere il momento di rivedere la distribuzione, centralizzando l’amministrazione e dislocando i servizi”.

Intanto con lo sportello anagrafico di Roma 70 che resta chiuso, dal Municipio si pensa all’utilizzo alternativo di questo spazio, per non lasciare il mercato sguarnito di servizi: “In quella sede si potrebbero inserire altre funzioni – conclude Pace – Potremmo renderlo uno ‘Sportello multiservizio’, magari con l’ausilio delle associazioni, puntando all’ampliamento dei servizi offerti dai mercati. Stiamo censendo gli spazi e li metteremo a bando”.

Leonardo Mancini