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Ponte di Ferro: la riapertura slitta a dicembre

Modificato il cronoprogramma dei lavori dopo le prescrizioni della Sovrintendenza

Tratto da Urlo n.220 febbraio 2024

OSTIENSE-MARCONI – Purtroppo l’annuncio è arrivato: il cronoprogramma dei lavori di riqualificazione del Ponte di Ferro è stato modificato. Il cantiere dovrebbe chiudere i battenti l’8 dicembre 2024, quindi non più nel mese di settembre come indicato inizialmente. Il 24 luglio scorso infatti, quando il ponte è stato chiuso, si era parlato di 14 mesi di interdizione, così da non gravare ulteriormente sulla cittadinanza con la riapertura delle scuole.

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IL SOPRALLUOGO

Tuttavia dopo il sopralluogo del Sindaco del 17 gennaio, dai 14 mesi preventivati si è passati a 16 mesi e mezzo, per un intervento di “grande complessità”, sottolinea Gualtieri, il quale aggiunge: “Come spesso avviene non c’è solo l’opera che si vede ma la complessità data dai sottoservizi, che devono attraversare il Tevere. Non si possono semplicemente interrompere i sottoservizi come il gas e la corrente – spiega – Questo è un vincolo che ha reso l’opera impegnativa”. Tra i motivi dei ritardi il primo cittadino annovera le prescrizioni della Sovrintendenza, che hanno riguardato anche i campionamenti per il grigio da utilizzare: “Ci sono state prescrizioni della Sovrintendenza che vuole preservare questo modello di archeologia industriale. Questo rappresenta un appesantimento di tempi e costi. C’è attenzione su piccoli dettagli, ma il lavoro ha una qualità maggiore. L’importante è che l’opera sia pronta per il Giubileo. Pensiamo che lo sarà, ma non ci limitiamo ad auspicarlo, questo è un cantiere che seguiamo con grande attenzione”.

LE CRITICHE AL RINVIO

Nelle parole del Sindaco leggiamo la speranza che non ci siano nuovi slittamenti sul cronoprogramma. Anche se sui territori le forze d’opposizione hanno replicato duramente all’annuncio: “I ritardi non sono accettabili – commenta il capogruppo di FdI in Municipio VIII, Franco Federici – stiamo parlando di un’arteria che collega l’Ostiense con Marconi. La chiusura ha messo in grande difficoltà i cittadini. Comprendo che i lavori per il miglioramento del ponte siano inevitabili, ma allungare i tempi mette in ginocchio la cittadinanza, inoltre sarebbe stato importante rispettare la riapertura delle scuole per evitare ulteriori disagi. Continueremo a vigilare e, in base ai ritardi, faremo sentire la nostra voce”. Sempre da FdI, ma dalla sponda opposta del Tevere, in Municipio XI, è il capogruppo Valerio Garipoli a prendere la parola: “L’intervento sta incidendo oramai in maniera negativa su tutta la viabilità e mobilità del quadrante, creando molteplici disagi alle principali direttrici. Viste le difficoltà suggeriamo alle amministrazioni dei Municipi XI e VIII di lasciar stare le visite guidate con i cittadini per evitare brutte figure e scongiurare altri rinvii. L’obiettivo resta l’apertura – aggiunge Garipoli – accelerando gli interventi e riducendo al minimo i disagi per residenti e commercianti”.

IL PROGETTO

L’opera, lo ricordiamo, è finanziata con circa 18 milioni di fondi giubilari e dovrebbe essere conclusa per l’apertura dell’Anno Santo, anche se nei prossimi mesi bisognerà capire di quanto è aumentato il costo con le nuove prescrizioni. In questa fase dei lavori (circa 5 settimane) è in corso lo spostamento dei sottoservizi sulla passerella, dopo inizierà la fase di cantierizzazione del ponte. “Grazie ai lavori di manutenzione straordinaria e restauro – spiega l’Assessora capitolina ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini – Il ponte sarà di nuovo in funzione per il traffico veicolare e dei bus, e avrà due passerelle per il passaggio protetto di pedoni e ciclisti. Ricordiamo che, a seguito dell’incendio del 2021, dopo le indagini del Dipartimento Csimu, il ponte era stato riaperto in via provvisoria, consentendo il transito a esclusione dei veicoli con carico superiore a 3,5 tonnellate, e sarebbe rimasto transitabile solo per successivi 5 anni. Quindi – conclude Segnalini – senza questo intervento strutturale la chiusura definitiva sarebbe stata nel 2026”.

Leonardo Mancini