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Il “Mitreo-arte contemporanea” di Corviale verso la chiusura

Dal Municipio XI annunciano un bando, mentre le ex opposizioni chiedono una proroga

Tratto da Urlo n.184 Novembre 2020

CORVIALE – Nei tredici anni della sua esistenza, sono stati circa 700 (di cui più di 250 a titolo gratuito) gli eventi organizzati al Mitreo-Arte Contemporanea, uno spazio che era abbandonato, nel quartiere di Corviale, e che l’organizzazione MitreoIside prese in gestione nel 2007 trasformandolo in un luogo di cultura diffusa. Oltre agli eventi, infatti, il Mitreo ha donato più di 10.000 ore di formazione e realizzato più di 100 esposizioni d’Arte. “Numeri che rappresentano un virtuoso esempio di rigenerazione urbana ma che è destinato alla chiusura il 7 dicembre”, è quanto precisa Monica Melani, ideatrice e responsabile del ‘Mitreo-Arte Contemporanea’. “Ci è arrivata una disdetta dalla Commissione Cultura del Comune, motivata dalla necessità di attuare la Deliberazione n. 140, che prevede il riordino del patrimonio indisponibile in concessione. Decisione sicuramente legittima da parte del Comune, ma che avrebbe dovuto quantomeno prendere in considerazione la differenza tra le tante situazioni presenti in città. Esistono infatti beni comunali in disuso o mal gestiti e quelli che rappresentano realtà virtuose. Un distinguo che non è stato fatto e a nulla è servita la lettera indirizzata alla Sindaca alla quale non abbiamo ricevuto risposta”.

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SOSTEGNO AL MITREO

A favore del proseguimento dell’attività del Mitreo anche le ex opposizioni in Municipio, seppur chiedendo trasparenza e regolarità nella sua assegnazione. “Questo spazio si è aggiudicato grandi premi in passato, come il ‘Premio Cultura di gestione’ nella sezione ‘Rigenerazione urbana’ nel giugno 2019. Farlo chiudere non è di certo un risultato brillante – così Valerio Garipoli e Marco Palma, ex Consiglieri di Fdi – In passato abbiamo chiesto certezze e trasparenza nell’affidamento del Mitreo, proprio per evitare di trovarci di fronte a situazioni di questo genere. Richiesta che rinnoviamo anche oggi, scongiurando però il rischio di privare il nostro quartiere di un importante presidio di aggregazione. Anzi, rilanciamo chiedendo di inserire al suo interno un settore formativo del Teatro dell’Opera di Roma, gestito magari da Roma Capitale e Zetema”.  Critici anche Daniele Catalano ed Enrico Nacca, Consiglieri della Lega: “Ancora una volta l’amministrazione Raggi si dimostra lontana dalle realtà del territorio. Noi chiediamo che il Mitreo resti aperto fino all’assegnazione dell’immobile tramite bando o siglando una nuova convenzione“. Sulla stessa linea si pone anche Giulia Fainella, Consigliera del Pd: “Il Mitreo esiste da 15 anni ed ha rappresentato una realtà che ha avvicinato, grazie a Monica Melani, persone di estrema periferia ad un modo di vivere la vita legato all’arte. Ora tocca alla politica fare la sua parte, agendo a tutela dei presidi culturali e sociali. Perciò chiedo con forza alla Sindaca Virginia Raggi non solo di non chiudere il Mitreo, ma di trovare il modo di continuare a valorizzare un progetto così ambizioso che ha trovato l’apprezzamento di tutti negli anni”.

IL MUNICIPIO GUARDA AL BANDO

Massimo Torelli, ex Presidente del Municipio XI, spiega invece che la proroga del Mitreo-Arte Contemporanea, di cui riconosce il grande lavoro fatto negli anni, non è possibile per la necessità di attuare la Deliberazione 140 del 2015 sul riordino del patrimonio comunale indisponibile in concessione:  “Nel 2018, quando ero in carica come Presidente, inviammo una lettera alla direzione del Mitreo per  anticipare che, terminata la concessione in corso, non ci sarebbe potuto essere il rinnovo automatico, come avvenuto negli anni precedenti, per via di nuove disposizioni normative che prevedono la messa a reddito dei beni comunali e l’indizione di un bando pubblico per la loro gestione. La lettera inviata quest’anno dalla Commissione Cultura al Mitreo non è che il proseguimento di quell’iter. Inutile dire che nulla impedisce agli attuali gestori di partecipare al bando, ma noi come Amministrazione non possiamo che dar seguito all’iter previsto per legge”.

Marta Dolfi