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Monte delle Piche: arriva il secondo ‘no’ del Municipio all’intervento urbanistico

monte delle piche

I maggiori problemi sono legati alla mobilità, mentre si esclude l’emendamento sul vincolo paesaggistico e archeologico

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Tratto da Urlo n.116 giugno 2014

MONTE DELLE PICHE – Ancora una volta parliamo di un’edificazione legata alle compensazioni derivanti dal Parco di Tor Marancia. In questo caso si tratta del Programma di Trasformazione Urbanistica “Monte delle Piche” in prossimità del quartiere Colle del Sole alla Magliana, delimitato a nord da via Chiusdino, ad est da via delle Vigne, a ovest da via del Fosso della Magliana e a sud da via della Magliana. Su questo intervento il Municipio XI l’8 maggio ha dato parere consultivo negativo per la seconda volta: “Il Municipio ha bocciato l’intervento ritenendolo troppo impattante in termini urbanistici su un territorio che ha già vissuto molte urbanizzazioni e che non ha visto adeguata la mobilità – dichiara il Presidente del Municipio Roma XI, Maurizio Veloccia – Per questo motivo la proposta di parere negativo è stata approvata da tutto il centrosinistra”. L’intervento racchiude due aree, per un totale di circa 78.000 mq, sui quali sarebbe previsto il 64% di nuove edificazioni e pertinenze mentre il 36% dello spazio verrebbe destinato a servizi, verde e parcheggi pubblici. In particolare, come già affermato durante il processo partecipativo del febbraio 2012 dall’Architetto Armezzani, “l’impostazione del programma prevede che in prossimità delle aree esterne all’intervento, quindi a ridosso dell’edificato esistente, siano collocati i servizi pubblici, in modo che possano essere fruiti non solo dai nuovi abitanti”. Questi ultimi sarebbero stimati in circa 600 unità, un vero problema secondo le istituzioni municipali e i cittadini, soprattutto in relazione alla già scarsa mobilità dell’area: “Già da anni in sofferenza per carenze strutturali dovute al mancato raddoppio del tratto di via della Magliana da via del Fosso della Magliana al GRA e al non avvenuto ampliamento del sottovia ferroviario di via L. Dasti – ci spiega la Presidente del Consiglio del Municipio XI, Emanuela Mino – le opere di adeguamento della mobilità previste dall’intervento sono appena sufficienti a servire il nuovo edificato e non risolvono i problemi del quadrante, anzi li aggravano. Tutto questo complesso sorgerebbe al centro di un sistema insufficiente per quanto riguarda la viabilità, anche con via delle Vigne, non in grado di servire il quartiere nemmeno adesso”. Il voto del Municipio, espresso all’unanimità, ha visto anche il favore di Marco Campitelli, esponente di DifendiAmo Roma: “Il Municipio in questo caso ha dimostrato grande buon senso, dato che quella è una zona interessata da una vera e propria emergenza mobilità, con strade intasate, uffici, nuovi quartieri e l’Ospedale Israelitico, un polo importantissimo che non ha nemmeno un parcheggio adeguato”.
Oltre alla necessaria previsione di un miglioramento della mobilità dell’area, già espressa nel parere non vincolate del Municipio, dai cittadini sono giunte altre due richieste. Le ha spiegate il Presidente del CdQ Magliana-Arvalia, Elio Bovati: “Avevamo richiesto di valutare un vincolo archeologico e paesaggistico sull’area. Vogliono costruire dodici palazzi di cinque piani in un luogo stupendo da recuperare. Queste ci sembrano delle motivazioni più pregnanti rispetto alle sole difficoltà delle strutture viarie, sulle quali concordiamo”. In particolare il CdQ si riferisce alla presenza dello storico impianto della Fornace Fronzetti, una struttura che, se riqualificata e inserita nel patrimonio archeologico-industriale “richiamerebbe una importante parte della storia del lavoro nel nostro territorio – seguita Bovati – In questo stabilimento hanno lavorato centinaia di romani, sarebbe una fotografia della vita dei nostri luoghi. Purtroppo il progetto non ne tiene conto – conclude – e cancellerà questa testimonianza sotto una colata di cemento”. L’emendamento proposto dai cittadini non è stato infine inserito all’interno del parere negativo espresso dal Municipio XI. Rimane il disagio di chi, assieme a Sel, aveva proposto l’inserimento: “Sarebbe stato un elemento difficile da aggirare, soprattutto con l’intervento della Soprintendenza – dichiara Alessio Marini, Consigliere del M5S in Municipio XI – Bisogna manifestare maggiore sensibilità sull’archeologia industriale e la storia dei territori. I cittadini hanno fatto questa richiesta appoggiata da noi e da Sel, abbiamo cercato di sensibilizzare la maggioranza ma si è defilata. Il parere negativo è passato – conclude – purtroppo con meno forza”. Di tutt’altro avviso è il Presidente Veloccia, che legge l’emendamento come un rischio di indebolire il parere: “L’emendamento in oggetto era semplicemente un addendum ad un parere già espresso e solido a cui aggiungeva, peraltro, una questione, quella archeologica, che rischiava di fare solo confusione visto che la Soprintendenza, unico ente in grado di apporre vincoli, non l’aveva considerata. E se ad argomentazioni valide si aggiungono argomentazioni deboli o inconsistenti, la forza di una posizione si indebolisce nel suo complesso. Per questo – conclude – quell’emendamento non è stato accolto”. Intanto il procedimento va avanti, torneremo sicuramente ad occuparci di questa vicenda, anche approfondendo i due ordini di criticità espressi: la mobilità e l’interesse storico-paesaggistico del territorio.

Leonardo Mancini