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#FrigoGate: nessun complotto, solo un sistema in crisi

frigoriferi roma

Dallo stop del ritiro a domicilio fino alle filiere illegali. Questi gli elementi di una crisi che viene da lontano

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Nella Capitale ormai infuria il ‘frigo-gate’, così come sui social spopola l’hashtag #menefrigo. Il motivo di tale attenzione, che in alcuni casi ha ridestato l’intramontabile ironia dei cittadini romani, è l’intervista apparsa su Repubblica nella giornata di ieri, nella quale il Sindaco Raggi ipotizzava un ‘piano’ per mettere in difficoltà il Comune. “Sembra fatto apposta”, è questa l’impressione che la Raggi ha del proliferare di rifiuti ingombranti abbandonati nelle strade della Capitale. Un fenomeno, che oltre a essere diffuso su tutto il territorio, non ha visto diminuzioni in termini numerici da molti mesi a questa parte.

Sul tema abbiamo più volte scritto, analizzando il sistema della raccolta, così come quello che si cela dietro le micro-discariche abusive delle periferie romane. E anche le analisi apparse in questi giorni su importanti quotidiani, sono state già anticipate nel luglio scorso, quando i centri di raccolta di Roma erano giunti a saturazione. Virginia Raggi è tornata a parlare in commissione Antimafia, rispondendo anche sul sistema rifiuti: “Il 18 giugno – ha ricordato – prima del ballottaggio il servizio si è improvvisamente interrotto e il motivo non lo sa nessuno. Ora abbiamo attivato una nuova gara, ma ditemi se vi sembra normale che un servizio venga bloccato in questo modo”.

Il motivo dell’interruzione del servizio di ritiro a domicilio è però noto. La sospensione è dovuta al blocco della gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione che non è andata a buon fine. “La commissione valutatrice – si legge nella nota diramata da Ama – ha riscontrato l’inidoneità della documentazione presentata nelle due offerte ricevute”, quindi dal 18 giugno il servizio è temporaneamente sospeso. Tant’è che la stessa AMA descrive il potenziamento del servizio aggiuntivo di rimozione degli ingombranti abbandonati. Queste operazioni, dal 18 luglio, vengono svolte in orario notturno, tutti i giorni dal lunedì al venerdì nelle cinque le aree territoriali della Capitale, con l’impiego iniziale di cinque squadre che saliranno progressivamente a 24, con l’impiego di 12 mezzi idonei alla raccolta. Questo incremento di personale, fanno sapere dall’azienda, è proseguito per tutta l’estate e fino a quando non sarà conclusa la nuova gara per il servizio di ritiro a domicilio.

Durante la scorsa estate le isole ecologiche piene, l’assenza degli appuntamenti con “Il tuo quartiere non è una discarica” (iniziativa che si blocca tra giugno e settembre) e l’impossibilità di richiedere il ritiro a domicilio, hanno creato non pochi problemi sul fronte degli abbandoni e sul decoro. Nelle scorse settimane però, con la ripresa dell’iniziativa domenicale organizzata da AMA e patrocinata dal TGR Lazio, assieme ad una maggiore possibilità di conferimento nelle isole ecologiche stabili, la situazione poteva tornare alla normalità. Ma stando alle tante segnalazioni, e ora anche alle parole del Sindaco, sembra che il sistema stenti a riprendere la giusta rotta. 

È certo che una parte degli ingombranti presenti in strada siano frutto dell’inciviltà di alcuni concittadini. Si può anche immaginare che in molti non abbiano la possibilità di recarsi alle isole ecologiche, e con lo stop al servizio di ritiro optino per l’abbandono in prossimità dei cassonetti. Esiste poi, ed è piuttosto fiorente, il mercato degli ‘svuota cantine’, che non sempre agiscono per le vie legali e preferiscono risparmiare sul conferimento dei rifiuti abbandonandoli in zone isolate o vicino i cassonetti. Ultima porzione da non sottovalutare è quella legata all’evasione. Non si può non rilevare che anche nel periodo precedente allo stop, e quindi all’amministrazione 5 Stelle, l’abbandono era un fenomeno diffuso, spesso legato alla volontà di non figurare dei cittadini evasori della tassa sui rifiuti.

Ci sembra quindi eccessivo parlare di complotto, così come risulta inutile addossare pedissequamente le colpe alla nuova amministrazione. D’altro canto quel ‘sembra fatto apposta’ è una leggerezza, che non punta all’analisi del sistema e delle criticità trasversali sui rifiuti nella Capitale.
Leonardo Mancini