Nero su bianco (appena uscito l’abbiamo letto più volte per controllare che fosse vero) sul decreto, che è entrato in vigore dal 26 aprile, c’è scritto che teatri e cinema possono riaprire, rispettando le regole di distanziamento e riempimento delle sale che ormai purtroppo conosciamo bene: 50% della capienza massima totale, con sedie distanziate di un metro per ogni direzione, mascherine per tutta la durata dello spettacolo e posti preassegnati. Ma, a prescindere dalla regolamentazione, la notizia più importante è che, finalmente, si può riaprire. Si può tornare a teatro! Certo, di solito a fine aprile un cartellone si chiude e l’attività, soprattutto di quei teatri che non dispongono di uno spazio esterno, cioè la maggior parte, potrà ripartire in pieno l’anno prossimo, ma ora, a due settimane dalla data d’inizio del decreto e visto il periodo a dir poco particolare, si sta cercando di cambiare qualcosa in corsa e dare avvio da subito a una ministagione estiva. Così, se molti teatri devono ancora organizzarsi, anche perché mettere insieme un cartellone in fretta e furia, contattare le compagnie e siglare contratti in così poco tempo è complicato, altri stanno iniziando a riaprire, o riportando fisicamente sul palco chi era organizzato per terminare la stagione in streaming oppure creando da zero un piccolo cartellone in grado di coprire i mesi estivi. Nelle prossime settimane sicuramente si avrà un quadro più preciso degli spettacoli e delle serate. Intanto alcuni hanno già ricominciato l’attività, come ha fatto il Teatro Vascello che, giorno dopo giorno, sta creando una vera e propria nuova stagione, partita con Gabriele Lavia, che ha letto Oscar Wilde, e che continuerà con L’amore del cuore, per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, dal 15 al 23 maggio, ed Error Materia, dal 25 al 30 maggio. Insomma siamo al via, siamo di nuovo in scena!
Marco Etnasi