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Villa Bonelli: quando la cabina Acea diventa ‘casa’

cabina acea via frattini

Denunciata l’occupazione di una cabina primaria tra via Frattini e via Benucci

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INSEDIAMENTI ABUSIVI – Di insediamenti abusivi, più o meno grandi, più o meno in vista, è piena la città. Un problema legato al disagio abitativo, alle difficoltà economiche, all’impoverimento e alle difficoltà economiche di tante persone non in grado di ottenere un alloggio. Grave risulta però il fenomeno, già ampiamente denunciato, delle abitazioni di fortuna ricavate all’interno delle cabine primarie di ACEA.

L’OCCUPAZIONE – A dare nota di una nuova occupazione abusiva di questo tipo di spazi è Augusto Santori, membro del Comitato Difendiamo Roma: “L’auspicio è sempre stato di arrivare nel tempo al sotterramento delle cabine dell’Acea presenti in molti quartieri della città. Ad oggi però ciò che si presenta agli occhi dei cittadini è una realtà ben più preoccupante e assolutamente inattesa: sono infatti oramai state prese di mira le cabine dai nomadi, che ne fanno depositi di materiale se non alla peggio vere e proprie dimore. Ecco quindi un altro degradante, assurdo, vergognoso modo di presentare la città ai romani”.

LA CABINA A VILLA BONELLI – La denuncia portata avanti in questa occasione da Santori segue di alcuni mesi un’altra segnalazione inerente via della Magliana: “Vi abitano tuttora quattro bulgari, che hanno anche provveduto anche alle fenditure necessarie per il ricircolo d’aria – scrive Augusto Santori in una nota – Oggi è la volta di Villa Bonelli, attraverso foto inviateci dai comitati di zona e da singoli cittadini che, a dire il vero, da tempo denunciano la presenza di furgoni e camper tra Via Frattini e Via Benucci. Ciò che emerge è la presenza anche di bambini e l’assoluta inettitudine del Municipio e del Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale. Campi e microcampi abusivi continuano a proliferare a Roma e i residenti di questo come di altri territori della città hanno di fronte ai propri occhi uno scempio incredibile, pericoloso, e imbarazzante. Soprattutto per le Istituzioni”.