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L’Ospedale Forlanini verso la chiusura

forlanini

La sua attività potrebbe cessare a fine anno, ancora incerto il suo futuro

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Tratto da Urlo n.120 dicembre 2014

PORTUENSE – Sul Forlanini e sulla sua chiusura sono stati scritti fiumi d’inchiostro. Dal 2007 ad oggi sono tre i presidenti della Regione che si sono susseguiti e svariati i direttori generali dell’Azienda Sanitaria che si sono alternati alla guida. Oggi sembrerebbe che la questione stia prendendo una piega definitiva e che la cessazione dell’attività del nosocomio sia dietro l’angolo. Una legge regionale stabilisce che l’ospedale chiuderà il 31 dicembre 2014 con conseguente spostamento delle attività al vicino S. Camillo. Stessa sorte per il Forlanini è descritta nell’atto aziendale, presentato in Regione per approvazione a metà novembre. Nel documento sono contenute indicazioni precise in merito alla dismissione del Forlanini e il trasferimento delle strutture in esso operanti. La chiusura del nosocomio, si legge, farà ottenere alla Regione un risparmio annuo di circa 13 milioni di euro

La direzione dovrebbe trovare nuova collocazione all’interno del padiglione del S. Camillo dove un tempo era il Cup. Alcuni servizi che ad oggi si trovano ancora al Forlanini saranno trasferiti al S. Camillo mentre altri dovrebbero passare alla Asl RmD. È quanto ci dice Stefano Barone delegato Rsu aziendale del sindacato Nursind.
Abbiamo chiesto conferma della chiusura dell’ospedale all’ufficio stampa del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La Regione attualmente non rilascia dichiarazioni sul futuro del nosocomio ma nemmeno smentisce la notizia della sua chiusura. Al momento in cui scriviamo non è stato ancora espresso un parere in merito all’atto aziendale, abbiamo quindi chiesto a che punto fosse l’iter. In merito a ciò l’ufficio stampa fa sapere che la Regione provvederà alla valutazione degli atti aziendali trasmessi come stabilito dalla legge entro il 15 gennaio 2015.
Mentre però la notizia della chiusura dell’ospedale sembra ormai certa, molto vago rimane il futuro della struttura e sono in tanti ad esprimere preoccupazione per questo. Se al 31 dicembre l’ospedale verrà dismesso e tutti i servizi siti al suo interno saranno come da programma trasferiti senza che sia stata presa una decisione sul futuro della struttura, il Forlanini, vuoto e privo di controllo, potrebbe rischiare di subire occupazioni abusive. È questo il grido d’allarme lanciato durante il convegno “Forlanini domani…” che si è tenuto lo scorso 2 dicembre. Massimo Martelli, primario emerito di chirurgia toracica oltre che ex commissario dell’Azienda, durante la conferenza ha denunciato con forza il rischio di occupazione che corre la struttura. Il caso esempio, ha detto Martelli, è quello della vecchia sede dell’Istituto Regina Elena che, dopo il trasferimento del nosocomio a Mostacciano, è stata oggetto di occupazione per 9 anni consecutivi. “Chiudere questa struttura – ha concluso Martelli riferendosi al Forlanini – è un peccato mortale”.
Negli anni sono state moltissime le ipotesi ventilate sul futuro della struttura. Una di queste era trasferirvi all’interno la caserma dei Carabinieri di Monteverde; la proposta di Martelli invece era di tramutare la struttura in una Rsa con oltre 300 posti letto. Tempo addietro si era parlato di trasferire nel nosocomio alcuni rami della Regione Lazio, l’Inail aveva manifestato interesse per la struttura e addirittura tra le ipotesi si era parlato di trasformare l’edificio in un campus per l’Università di RomaTre. E ancora, nel dibattito sullo spostamento della Asl RmD da via Pascarella ai locali della CRI, era stata avanzata la proposta di collocare gli ambulatori all’interno del Forlanini. Attualmente l’ipotesi più accreditata sembrerebbe essere la prima (la caserma).
Alla conferenza era presente Cristina Maltese, che ha illustrato la posizione del Municipio che presiede, il XII, in merito all’annosa questione della finalità del Forlanini, messa nero su bianco all’interno di atti votati in consiglio municipale negli anni: “Chiediamo che questo posto sopravviva e che continui ad avere forti funzioni pubbliche”. “Nessuno, ad eccezione del prof. Martelli, ha mai presentato un progetto serio di riqualificazione del Forlanini”, ha detto nel suo intervento Fabrizio Santori, Consigliere e membro della Commissione Sanità regionale, che seguita: “Dopo la sua chiusura e lo spostamento al S. Camillo delle attività, l’ospedale diventerà terra di nessuno. Evitiamo le speculazioni e le occupazioni”. Il Consigliere ha poi parlato di una risoluzione presentata in Regione che impegna il Presidente Zingaretti a rilanciare la struttura con l’inserimento al suo interno di attività sociosanitarie e ad evitarne la cessione a soggetti privati. Santori ha concluso parlando del progetto di trasferimento dei reparti: “Nel S. Camillo non c’e spazio e spostare i macchinari ha un costo enorme”. “Lo spostamento degli ultimi tre reparti dal Forlanini al San Camillo è programmato da tempo, e non dovrebbe comportare problemi, gli spazi esistono e sono stati già ristrutturati”, dice in una nota Riccardo Agostini (Pd), Consigliere in Regione e membro della Commissione Salute. In merito al futuro del nosocomio il Consigliere parla di questa come un’importante occasione di riqualificazione che deve essere gestita nel migliore dei modi e con il più ampio consenso: “Esistono progetti che andranno valutati dal XII Municipio, dal Comune e dalla Regione. Sono convinto che si manterrà l’interesse pubblico dell’area”.
E in tutto ciò il Comune non interviene? A sottolineare questo aspetto è stato, al termine del convegno, Alessandro Onorato, Consigliere comunale per la Lista civica Marchini che, pur sottolineando come la competenza in merito alla Sanità sia regionale, ha denunciato: “In Consiglio comunale e nelle commissioni competenti di questa faccenda non si è mai discusso”.
Insomma è ancora molta l’incertezza sulla vicenda. Per conoscere il futuro del Forlanini non resta quindi che attendere e sperare che una struttura di tale valore non venga lasciata abbandonata se stessa.

Anna Paola Tortora