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Affissioni, scade l’appalto a due passi dalle elezioni

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Con il Piano affissioni rimandato e gli spazi comunali bloccati si rischia una nuova “cartellopoli”

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Tratto da Urlo n.131 gennaio 2016

ROMA – “Oggi è un giorno speciale per la città di Roma”, era il 30 luglio 2014 quando l’ex Sindaco Marino annunciava l’approvazione in aula Giulio Cesare del PRIP (Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari). “Oggi – seguitava – dopo venti lunghi anni, finalmente possiamo chiudere una vergognosa parentesi per la Capitale d’Italia: quella di cartellopoli”. Quindi, alla fine del 2014, la società AequaRoma ottenne l’incarico di redigere i Piani di locazione degli impianti, fondamentali per il PRIP in quanto vanno a sancire dove e come si possono installare i cartelloni sui territori municipali. I piani redatti sono stati poi esaminati in Conferenza di servizi (aprile-luglio 2015), dove hanno anche subito un ulteriore ridimensionamento. Infatti dai 75.000 mq iniziali, si è arrivati, nell’ottobre scorso, ad approvare in Giunta piani che prevedessero un totale di 62.000 mq di superficie disponibile (contro i 233mila del passato).

Da quel momento questi documenti sarebbero dovuti passare per le osservazioni di cittadini, associazioni e Municipi, prima di poter procedere con i bandi di gara per l’assegnazione. Purtroppo, vista la situazione politica romana, non è stato possibile completare questo iter. Il commissariamento della Capitale ha interrotto il processo, rimandandolo, di fatto, a data da destinarsi. E con esso si allontano anche i miglioramenti dei servizi collegati al piano: la gara avrebbe contenuto, infatti, la realizzazione e la gestione del bike sharing e di nuovo arredo urbano, il tutto a carico dei privati.

Come se non bastasse, all’impossibilità di mettere definitivamente la parola fine all’affissione selvaggia, si è aggiunta la scadenza del contratto di servizio con la società AequaRoma, responsabile anche dell’affissione nei 24mila mq comunali, cioè gli impianti pubblicitari riservati alle comunicazioni politiche e istituzionali. La scadenza è arrivata il 31 dicembre, quindi, dal 1 gennaio, non essendoci stata proroga, nuovo bando o rinnovo, l’attività di affissione sugli impianti di proprietà del Comune è sospesa. Il contratto da 1,3 milioni di euro conteneva anche la gestione della banca dati degli spazi e dello sportello della pubblicità, oltre all’importante azione di riscossione dei crediti derivanti dalle affissioni illegali, un sommerso enorme in una città non strettamente regolamentata come Roma. Con la fine del contratto sembra essere stato smantellato anche il gruppo di Vigili istituito per il controllo degli impianti, agenti deputati alla verifica del posizionamento e delle dimensioni dei cartelloni.

In molti ricorderanno gli impegni presi per “non ripetere gli errori del passato” all’indomani della campagna elettorale scorsa. L’allora tanta attenzione riservata all’affissione abusiva, durante i mesi precedenti alle consultazioni, non aveva però dato particolari frutti, premiando proprio le forze politiche più esperte nell’attacchinaggio. La speranza di avere regole più stringenti e sanzioni certe, cresciuta all’indomani dei proclami sull’approvazione del PRIP, è purtroppo svanita con il suo, quasi certo, slittamento alla prossima consiliatura. E come da regolamento, con le elezioni previste per giugno, nei prossimi mesi appariranno i tanto odiati e attesi bandoni verticali. Inizialmente si potranno pubblicizzare iniziative politiche e incontri con i candidati, così come date e programmi di chi si presenterà alle primarie. A ridosso delle consultazioni quello che potrebbe verificarsi, senza alcun controllo, è l’affissione indiscriminata che tappezzerà la città. Di certo una soluzione con AequaRoma va cercata e la speranza è che il Commissario non manchi nell’unico atto, veramente tecnico, da mettere in campo fin da ora. Se così non sarà, tanto avranno da fare i cittadini (da soli) impegnati nella rimozione delle affissioni abusive e nel mantenimento del decoro. Con la sicurezza che proprio loro, i quali (e sono tanti) si prodigheranno per la pulizia delle nostre strade, tengano ben presenti gli autori dello scempio. È facile, nome e cognome saranno lì in bella vista, sotto la foto e il simbolo.

Leonardo Mancini