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Anche Roma ha il suo Regolamento dei Beni Comuni

Un risultato che parte nel 2018 dal percorso avviato dalla Coalizione dei Beni Comuni

Tratto da Urlo n.213 giugno 2023

ROMA – Nello scorso novembre la Giunta Capitolina aveva valutato positivamente il testo del nuovo “Regolamento dell’Amministrazione condivisa dei Beni Comuni di Roma Capitale”. Un documento che nella giornata del 24 maggio è stato approvato anche dall’Assemblea Capitolina, dopo la discussione e la votazione su diversi emendamenti al testo.

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L’ITER DELLA PROPOSTA

L’approvazione del Regolamento da parte dell’Aula è solo l’ultimo dei passaggi che questo strumento ha dovuto attraversare. Come spiegato anche dall’Assessore alle Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al territorio per la Città dei 15 minuti, Andrea Catarci, si è partiti dal testo presentato nel 2018 dalla Coalizione dei Beni Comuni durante la scorsa consiliatura. Un testo che venne bocciato e che la Giunta Gualtieri ha ripreso e aggiornato assieme agli uffici, fino ad aprire un percorso partecipativo con la cittadinanza. Si sono così svolti quattro incontri pubblici alla Casa della Città, in via della Moletta a Garbatella, dai quali sono arrivati segnalazioni, suggerimenti e proposte che sono confluiti nel testo finale stilato dal Dipartimento. Un lavoro di preparazione che è poi passato al vaglio dei quindici municipi nell’autunno del 2022, prima di arrivare in Giunta, di nuovo ai municipi e alle commissioni capitoline Statuto e Patrimonio. Così dopo gli ulteriori pareri e le controdeduzioni si è arrivati alla votazione e alla discussione dei vari emendamenti e ordini del giorno direttamente in Aula.

IL COMMENTO

“Con l’approvazione in Aula di oggi, finalmente Roma si dota di un Regolamento dell’Amministrazione Condivisa dei Beni Comuni, realizzando una vera e propria rivoluzione della partecipazione civica – spiega in una nota Catarci – Roma è il nostro bene comune per eccellenza e attraverso questo Regolamento discipliniamo il perimetro e le modalità di quel vastissimo insieme di attività realizzate volontariamente a tutela e cura dei beni comuni, rinsaldando l’idea base del patto come strumento proficuo di collaborazione tra le istituzioni e le cittadine e i cittadini singoli e associati. Il Regolamento approvato oggi dall’Assemblea Capitolina – aggiunge – contiene tratti originali rispetto alle esperienze di altre città, come quelli sulle comunità energetiche e quelle educanti e sulle reti di mutuo aiuto. Perché la Città dei 15 minuti è anche e soprattutto una città della partecipazione in cui valorizzare l’identità di luogo e mettere a sistema le energie vitali che la animano”.

COSA PREVEDE IL TESTO?

Il Regolamento prevede alcune novità con cui si vuole rafforzare la collaborazione tra amministrazione, cittadinanza attiva e territori per migliorare la fruizione dei beni comuni. Tra queste di sicuro interesse è l’attivazione di patti di collaborazione, rivolti tanto alla cura, rigenerazione e valorizzazione dei beni comuni. Patti di questo genere sono già stati messi in opera, ad esempio, in Municipio VIII per la gestione del ‘Campetto di Piero’ a Roma 70. Il principio base dei patti è la condivisione di risorse e responsabilità tra tutti i sottoscrittori, basti pensare che sono già più di 300 le città che hanno realizzato questo tipo di regolamenti, per un totale di oltre 7mila patti sottoscritti. Nel Regolamento si parla anche del supporto alle esperienze che l’Amministrazione sta portando avanti in vari settori, tra cui l’ambiente, il verde urbano e la cultura (con la progettazione dei nuovi poli civici e culturali e i musei diffusi). Si guarda anche alla scuola, con l’approccio della “comunità educante” come contesto in cui realizzare educazione alla cittadinanza attiva, inclusività e responsabilità attraverso il coinvolgimento di istituzioni, insegnanti, genitori e giovani. Inoltre, spiegano dal Campidoglio, sono punti qualificanti del Regolamento il rafforzamento delle reti sociali e di mutuo aiuto già attive, la valorizzazione della partecipazione di prossimità, con i territori protagonisti nelle fasi di proposta e attuazione, e l’impulso a progettazione e realizzazione di impianti ecocompatibili per produrre energia pulita da ridistribuire all’interno delle comunità aderenti. Si guarda con interesse anche alla connessione con il mondo del Servizio Civile e all’istituzione di un Forum dei Cittadini attivi per favorire il confronto diretto e lo scambio di buone pratiche.

LE REAZIONI

Diverse le reazioni all’approvazione del Regolamento da parte dell’Aula. L’Assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli, ha parlato di “un atto strategico che dà un impulso fondamentale alla partecipazione e al protagonismo civico – e ancora – Oggi il Regolamento è patrimonio della città e un grande segnale di come immaginiamo il suo governo: confronto, partecipazione, comunità e cura”. I consiglieri capitolini Alessandro Luparelli e Michela Cicculli, del Gruppo Sinistra Civica Ecologista, hanno salutato l’approvazione sottolineando come sia stata avviata “una vera e propria rivoluzione in materia di partecipazione civica. Sarà rafforzata la collaborazione tra amministrazione e cittadinanza attiva, stimolata la partecipazione dei territori alle decisioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni, con l’obiettivo di migliorarne la fruizione individuale e collettiva”.

Leonardo Mancini