Tratto da Urlo n.184 Novembre 2020
MARCONI – Finalmente dovrebbero partire i lavori di riqualificazione per il mercato rionale situato tra via Gerolamo Cardano e via Damiano Macaluso, in zona Marconi. Il cantiere doveva partire anni fa, come ci ricorda Gianluca Lanzi, Segretario del Pd del Municipio XI: “Il finanziamento, l’approvazione del progetto e il bando per l’assegnazione dei lavori risalgono agli ultimi mesi del 2015 e ai primi del 2016, ovvero ai tempi della giunta municipale di centrosinistra”, quella dell’ex Presidente Maurizio Veloccia. I fondi necessari alla riqualificazione del mercato dovevano arrivare dagli oneri dei privati per la costruzione di duecento appartamenti sull’area dell’ex Città del Gusto in via Fermi. La Procura di Roma però, a causa di irregolarità nei vecchi atti urbanistici risalenti all’epoca della prima edificazione, ha decretato lo stop ai cantieri. Così di conseguenza si è bloccata anche la riqualificazione del mercato Macaluso. Nel frattempo, a causa dello stato di abbandono dell’area, sporcizia, vandalismo e degrado si sono impadroniti della zona. Nei mesi scorsi sono stati demoliti e rimossi molti dei banchi abbandonati, che erano diventati una sorta di discarica a cielo aperto.
I RITARDI
Ma come mai così tanto ritardo nella partenza di un progetto che è in ballo da circa un decennio e che comunque era stato indetto ormai cinque anni fa dall’ex Giunta municipale? Daniele Catalano, capogruppo della Lega in Municipio XI, spiega come “i ritardi sono legati al fatto che mancavano i rilievi archeologici non effettuati dall’Amministrazione precedente del Pd: la nuova Giunta a 5Stelle non se l’aspettava, allungando così i tempi”. L’augurio di tutti è che finalmente l’iter burocratico sia arrivato al suo termine. “Dopo anni di blocco totale, sembra proprio che stiano per partire i lavori di riqualificazione del mercato. Ci auguriamo che procedano speditamente e senza intoppi, in modo tale da poter restituire presto ai cittadini e agli operatori un mercato e una piazza vivibili e riqualificati”, conclude Lanzi del Pd.
LE TEMPISTICHE DEI LAVORI
I lavori, per un totale di 600 mila euro, sembra che siano in avvio. “Dobbiamo essere prima di tutto soddisfatti del fatto che finalmente si è arrivati ad un punto d’inizio della seconda fase dei lavori, dopo una prima fase di smantellamento dei vecchi box privati e quelli in carico al Dipartimento al Commercio”, sottolinea Valerio Garipoli, Capogruppo Fdi. L’inizio dei lavori è stato confermato anche da Mario Torelli, Delegato della Sindaca in Municipio XI. “La ditta incaricata della rimozione dei banchi avrebbe dovuto iniziare lo smantellamento già questo 13 novembre, così da liberare la zona dove sorgerà il nuovo mercato, ma ci hanno informato che slitterà tutto di una settimana, al 20 novembre. Il primo di dicembre dovrebbero iniziare i lavori veri. Questi dureranno tra i quattordici e i diciotto mesi. Diciamo che è stata una grande vittoria perché questa era un’opera ferma da molti anni, circa un decennio, quindi averla portata a termine è una grande soddisfazione”. Versione confermata anche da Daniele Catalano, il quale afferma: “I commercianti del mercato hanno ricevuto una comunicazione dall’Ufficio tecnico, verranno infatti spostati nella cosiddetta area provvisoria, cioè tra il parcheggio attuale e la scuola Aquilone Blu per tutta la durata della riqualificazione”.
LE PROBLEMATICHE DEGLI OPERATORI
Tutta la riqualificazione dell’area ha portato con sé molte novità. Lo smantellamento dei banchi dalla piazza dove sorgerà il nuovo mercato, per esempio, e il conseguente spostamento nelle vie laterali proprio per far spazio alla rimozione, ha comportato dei cambiamenti alla mobilità, creando non pochi disagi ai residenti, ma soprattutto ai commercianti, che in tempi di restrizioni sul Covid e di distanziamento sociale dovranno gestire una situazione complicata. “Gli operatori sono molto preoccupati da questa nuova sede provvisoria, che dovrà ospitarli per un anno e mezzo. Ci sono dei banchi amovibili, come frutta e verdura, che giornalmente dovranno aprire e chiudere, quelli di macelleria saranno fissi e successivamente smantellati alla fine dei lavori. I commercianti da un lato avrebbero preferito una sede diversa, per esempio in via Fermi, dove avrebbero potuto mantenere delle postazioni fisse, dall’altro si aspettavano un piano di rilancio per il mercato”, spiega Catalano. Il dialogo, l’unione d’intenti e la condivisione con operatori e categorie di settore, sono fondamentali per Valerio Garipoli, che sottolinea come “bisogna sostenere la loro quotidianità lavorativa, cercando una sinergia tra i loro bisogni, quelli dei residenti e dei clienti. Al di là dei ritardi dell’iter e del mutare dei progetti, il dialogo con gli operatori deve essere alla base della gestione della situazione, proprio perché in passato sono stati proprio loro ad essere bistrattati”.
Giancarlo Pini