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Ucri San Camillo: Cittadinanzattiva a difesa dei pazienti

Per il momento il trasferimento dei pazienti è sospeso

MONTEVERDE – Dopo le forti denunce dei giorni scorsi arrivate dal Comitato Ridivita in difesa dei pazienti ricoverati presso l’Unità di cure residenziali intensive (Ucri) del San Camillo, anche Cittadinanzattiva, un’organizzazione, fondata nel 1978, che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni, il sostegno alle persone in condizioni di debolezza, si è esposta a tutela degli utenti fragili di questo delicato servizio. Nei giorni scorsi infatti la decisione dell’Azienda Ospedaliera di trasferire i pazienti presso altre strutture per creare nel reparto che oggi ospita l’Ucri un centro Covid (nel padiglione Puddu ndr), aveva fatto temere l’imminente chiusura dell’Unità. Ad oggi, dopo l’invio da parte del Comitato Ridivita di due diffide, tutto sembra essersi fermato per il momento anche se, ci dice il presidente Giacomo Giujusa, dalla direzione del San Camillo non sono ancora arrivate risposte.

CITTADINANZATTIVA A DIFESA DELL’UCRI

Qualche giorno fa, il 27 marzo, il segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio, Elio Rosati, ha inviato una lettera al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini, il Dottor Francesco D’Alba e per conoscenza anche all’Assessore alla Salute regionale, Dottor Alessio D’Amato, per esprimere la sua contrarietà alla decisione di chiudere l’Ucri e trasferire i pazienti in altre strutture: “Comprendiamo che l’emergenza Covid19 imponga scelte e cambiamenti anche radicali. Ma riteniamo che la primaria attività della sanità pubblica debba garantire la tutela dei soggetti più deboli e a rischio come le persone presso il reparto UCRI”. Per questa ragione, seguita Rosati, “Le chiedo di rivedere tale, eventuale, scelta al fine di garantire la permanenza di tale attività presso il Padiglione Puddu e, contestualmente, di verificare altre ipotesi logistiche per l’emergenza Covid-19. Sono convinto che la sua sensibilità, attenzione e competenza la sapranno consigliare al meglio in una situazione eccezionale come questa. Spero vivamente che, terminata questa fase così difficile, potremo avere modo di confrontarci con le necessità, i bisogni e le aspettative verso la sanità pubblica”, ha concluso Rosati.

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ANCORA NESSUNA RISPOSTA

Nonostante diffide e richieste di chiarimento sulla continuità operativa dell’Ucri, inviate dal Comitato Ridivita e dai singoli Amministratori di sostegno e da Cittadinanzattiva, non sono al momento pervenute risposte o atti da parte della Direzione dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini e della Regione Lazio”, dice il Comitato Ridivita dopo l’allarme ricevuto dai familiari con la notizia dell’avvio dello spostamento dei pazienti e la chiusura del servizio con l’alibi della realizzazione di un ulteriore reparto Covid. Per il momento comunque le operazioni di trasferimento che qualche giorno fa sembravano imminenti si sono fermate: “Medico e Caposala dell’Unità di Cure ci confermano che lo spostamento dei pazienti è sospeso. I familiari attendono risposte e garanzie sul futuro dell’Ucri che permette un efficace percorso riabilitativo dei fragili pazienti in stato vegetativo e di minima responsività”, ha concluso il Comitato.

Anna Paola Tortora